L’ex presidente nigeriano Olusegun Obajo ha presentato al Comitato per la Pace e la Sicurezza (Cps) dell’Unione africana una road-map per porre fine al conflitto nella regione del Tigray. Nel documento, Obasanjo ha evidenziato i recenti sviluppi in Etiopia, inclusa l’istituzione della Commissione di dialogo nazionale. Ha poi chiesto il rilascio dei prigionieri, l’accesso umanitario alle regioni colpite dai combattimenti, l’impegno al dialogo come unico approccio praticabile per affrontare le sfide che il Paese deve affrontare.
Il Cps e l’Alto rappresentante dell’Ua hanno anche esaminato la situazione generale nel Corno d’Africa e si sono reciprocamente impegnati ad affinare una strategia per promuovere la pace e la stabilità sostenibili nella regione. È stato inoltre rivolto a un appello ai Paesi del Corno affinché dimostrino l’impegno per il dialogo inclusivo, la sicurezza, la stabilità e la pace sostenibile nella regione e per continuare ad aiutare il loro sostegno agli sforzi dell’Alto rappresentante.
Annette Weber, rappresentante speciale dell’UE per il Corno d’Africa, si è detta “cautamente ottimista” sul fatto che lo stato di emergenza dell’Etiopia sarà revocato dal parlamento a breve. Lo stato di emergenza è stato imposto all’inizio di novembre quando le forze del Fronte popolare di liberazione del Tigray si sono avvicinate alla capitale, Addis Abeba, minacciando l’occupazione della capitale. Alla fine di dicembre e fino a gennaio, i miliziani tigrini si sono ritirati di fronte a un’offensiva delle forze federali e dei loro alleati amhara e afar.
Weber ha affermato di aver parlato con il primo ministro etiope Abiy Ahmed della fine dello stato di emergenza da parte dei legislatori. “Parlando con il primo ministro Abiy Ahmed – ha detto al sito africanews.com – il premier ha detto che ci sarà una decisione del parlamento per revocare lo stato di emergenza nel prossimo futuro. Ovviamente è qualcosa che speravamo e pensiamo che possa accadere molto presto”.
La guerra in Etiopia, iniziata nel novembre 2020, ha ucciso circa decine di migliaia di persone e ha provocato milioni di sfollati.
L’avvicinarsi dei negoziati tra il governo etiope e il Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf) potrebbe trovare uno scoglio nel fatto che il governo ha inserito il Tplf e l’Esercito di liberazione dell’Oromia nella lista dei “gruppi terroristici”. Weber ha però espresso ottimismo sul fatto che le due organizzazioni potrebbero essere cancellate dalla lista. Dopodiché, potrebbe essere possibile trovare un impegno con il Tolf per trovare un percorso che porti a “una cessazione dell’ostilità” e a “un cessate-il-fuoco”. Weber ha detto che c’è “speranza per la pace”, ma il lavoro deve continuare.