Etiopia, otto italiani tra le vittime dell’incidente aereo

di Enrico Casale
tragedia aerea in etiopia

La tragedia aerea avvenuta ieri in Etiopia è una tragedia anche italiana. Tra i 157 morti ci sono anche otto italiani.

L’incidente

Un Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines è precipitato dopo il decollo da Addis Abeba mentre era diretto a Nairobi. Tra le 157 vittime a bordo, 149 erano passeggeri e 8 i membri dell’equipaggio. Ethiopian Airlines ha bloccato tutti gli aerei Boeing 737 Max, cioè quelli dello stesso modello precipitato ieri 6 minuti dopo il decollo. A renderlo noto, la compagnia aerea in un tweet. «A seguito del tragico incidente del 10 marzo – si legge –, Ethiopian Airlines ha deciso di tenere a terra tutti i Boeing 737 Max». «Non si conoscono ancora le cause della sciagura – prosegue la nota – e la decisione è presa in via precauzionale. La compagnia  diffonderà ulteriori informazioni non appena disponibili». Anche le compagnie aeree cinesi hanno ricevuto l’ordine di sospendere l’uso del Boeing 737 Max.

Gli italiani

Nella lista passeggeri figurano otto italiani: Sebastiano Tusa, assessore ai Beni culturali della Regione siciliana, archeologo di fama internazionale; tre componenti della ong bergamasca Africa Tremila: il presidente Carlo Spini, 75 anni, originario di Sansepolcro (Arezzo) e residente a Pistoia, sua moglie, infermiera, Gabriella Vigiani, e il tesoriere della Onlus, Matteo Ravasio; Paolo Dieci, residente a Roma, presidente della ong Cisp e della rete Link 2007, un’associazione di coordinamento che raggruppa importanti Ong italiane; Virginia Chimenti, funzionaria del World Food Programme dell’Onu; Rosemary Mumbi e Maria Pilar Buzzetti.

«Oggi è un giorno di dolore. Nell’aereo della Ethiopian Airlines precipitato dopo il decollo da Addis Abeba vi erano anche nostri connazionali. Ci stringiamo tutti ai familiari delle vittime rivolgendo loro i nostri partecipi, commossi pensieri», scrive su Twitter il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.

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