In un attacco iniziato sabato 20 gennaio, le forze amhara hanno ucciso dozzine di civili e bruciato proprietà nel distretto di Jille Dhummuga, nella zona oromo della regione di Amhara. Lo hanno riferito diversi residenti all’emittente britannica Bbc. Secondo la formazione di opposizione, Oromo Liberation Front (Olf), da sabato sono stati uccisi 65 civili.
L’Olf ha incolpato le forze regionali amhara e i militanti noti come Amhara Fano, un gruppo che è stato accusato da Human Rights Watch e Amnesty international di orribili atrocità nella guerra tra il Tigray e le forze federali, tra cui stupri di massa, pulizia etnica e crimini contro l’umanità.
Secondo Ahmed Aliyi, un politico della zona, la violenza è scoppiata sabato dopo che una disputa tra gli oromo locali e membri delle forze amhara a Jewha ha provocato la morte di sette giovani oromo e ha portato a ulteriori scontri tra i residenti locali e le forze Amhara. Un altro residente che ha parlato con la Bbc ha detto che le forze amhara hanno aperto il fuoco sui giovani masticatori di qat, accusandoli di essere membri dell’Esercito di Liberazione Oromo (Ola).
La crisi di sicurezza, che sabato si è limitata solo a Jewha, si è diffusa rapidamente nei giorni successivi raggiungendo i distretti di Efrata Gidim e la città di Hataye. Un video pubblicato sui social media dai militanti amhara del distretto mostra proprietà appartenenti all’etnia oromo che vengono saccheggiate e il resto dato alle fiamme. Il filmato sembra essere stato ripreso mentre i militanti amhara saccheggiavano un granaio. Secondo un funzionario governativo che ha parlato con la Bbc, le forze federali sono state dispiegate nella zona per contenere la violenza.