Nonostante i dati limitati forniti dallo stato regionale del Tigray, dove solo il 9% delle strutture sanitarie risulta essere pienamente funzionante, il ministero della Salute ha stimato che sono necessari almeno 1,4 miliardi di dollari per il ripristino delle strutture sanitarie che sono state distrutte durante i due anni di guerra negli stati regionali di Tigray Afar e Amhara, nonché in altre aree colpite dal conflitto in tutto il Paese.
La ministra della Sanità Lia Tadesse ha dichiarato all’emittente statale che le strutture sanitarie sono state rese vulnerabili alla distruzione durante la guerra negli stati regionali di Tigray, Amhara e Afar. Inoltre, strutture sanitarie sono state distrutte anche in altre parti del paese, comprese le regioni di Oromia e Benishangul Gumuz a causa dei conflitti.
Notizia di oggi in merito al Tigray è anche il colloquio telefonico che il Segretario di Stato, Antony J. Blinken, ha avuto oggi con il premier etiope Abiy Ahmed. Lo riporta una nota della Segreteria di Stato Usa secondo la quale, i due politici hanno parlato degli sforzi per portare una pace duratura nel nord dell’Etiopia. Il Segretario Blinken ha riconosciuto gli sforzi in corso da parte del governo etiope per lavorare per l’assistenza umanitaria senza ostacoli e il ripristino dei servizi di base nella regione del Tigray e nelle vicine regioni di Afar e Amhara. “Il segretario – ha dichiarato il portavoce Ned Price – ha sottolineato l’importanza di attuare immediatamente l’accordo sulla cessazione delle ostilità, compreso il ritiro di tutte le forze straniere e il disarmo simultaneo delle forze tigrine. Ha osservato che gli Stati Uniti restano impegnati a sostenere il processo guidato dall’Unione africana, compreso il meccanismo di monitoraggio e verifica dell’Ua”.