L’agenzia umanitaria degli Stati Uniti (Usaid) ha annunciato la sospensione dell’assistenza umanitaria nel Tigray, nel nord dell’Etiopia, “fino a nuovo avviso” in attesa dei risultati di un’indagine sul furto di forniture alimentari emerso nelle scorse settimane.
In una nota, la direttrice di Usaid, Samantha Power ha riferito che la decisione arriva dopo che Usaid ha scoperto che grandi quantità di aiuti alimentari diretti alle persone “che soffrono in condizioni simili alla carestia sono state dirottate e vendute sul mercato locale”. L’agenzia americana ha quindi allertato il proprio ispettore generale interno che ha avviato un’indagine. “A seguito di questa revisione, Usaid ha deciso, in coordinamento con l’ambasciata degli Stati Uniti ad Addis Abeba e i nostri partner esecutivi, che una sospensione temporanea degli aiuti alimentari fosse la migliore linea d’azione”, ha precisato Power.
Nella nota si precisa che il governo Usa ha informato il governo federale etiope e l’amministrazione regionale ad interim del Tigray. Ieri, il presidente dell’Amministrazione ad interim del Tigray, Getachew Reda, ha annunciato di aver “avviato un’indagine di alto livello per garantire che tutti i colpevoli siano chiamati a rispondere” di quanto accaduto. In un comunicato, il leader regionale ha quindi “invitato le agenzie umanitarie a riprendere gli aiuti umanitari per salvare le vite di più vulnerabili nel Tigray”.
Anche il Pam (Programma alimentare mondiale) ha informato i suoi partner umanitari che ha temporaneamente sospeso le consegne di cibo al Tigray a causa di segnalazioni di appropriazione indebita degli aiuti. Quasi tutti i 6 milioni di abitanti del Tigray dipendono dagli aiuti alimentari dopo due anni di guerra.