Firmato a Pretoria l’accordo di pace che pone fine alla sanguinosa guerra durata due anni nelle aree settentrionali dell’Etiopia. A margine della firma i delegati dei colloqui di etiopi hanno rilasciato una dichiarazione congiunta con degli impegni che saranno attuate da entrambe le parti. Di fatto il Fronte di liberazione popolare del Tigray (Tplf) ha accettato di porre le armi. La dichiarazione congiunta, firmata dai rappresentanti del governo federale e appunto il Fronte di liberazione del Tigray, contiene 12 articoli la cui attuazione è stata concordata da entrambe le parti.
Accordo che arriva – come si legge nella stessa nota – dopo 10 giorni di intensi negoziati. “Abbiamo deciso – recita il comunicato ufficiale – di mettere a tacere definitivamente le armi e porre fine ai due anni di conflitto nel nord dell’Etiopia. Il conflitto ha portato a un tragico grado di perdita di vite umane e mezzi di sussistenza ed è nell’interesse dell’intero popolo etiope lasciarsi alle spalle questo capitolo di conflitto e vivere in pace e armonia È fondamentale riaffermare il nostro impegno a salvaguardare la sovranità e l’integrità territoriale dell’Etiopia ea sostenere la Costituzione della Repubblica Democratica Federale dell’Etiopia. Pertanto, l’Etiopia ha una sola forza di difesa nazionale. Abbiamo anche concordato un programma dettagliato di disarmo, smobilitazione e reintegrazione per i combattenti del TPLF, tenendo conto della situazione della sicurezza sul campo”.
Entrambe le parti si impegnano a “rafforzare ulteriormente la collaborazione con le agenzie umanitarie per continuare a inviare aiuti a tutti coloro che necessitano di assistenza. Abbiamo concordato di attuare misure transitorie che includono il ripristino dell’ordine costituzionale nella regione del Tigray, un quadro per la risoluzione delle divergenze politiche e un quadro della politica di giustizia transitoria per garantire responsabilità, verità, riconciliazione e guarigione”.
“Per iniziare ad attuare questi impegni senza indugio – prosegue il comunicato – abbiamo deciso di fermare ogni forma di conflitto e propaganda ostile. Faremo solo dichiarazioni a sostegno della rapida attuazione dell’accordo. Esortiamo gli etiopi nel Paese e all’estero a sostenere questo accordo, fermare le voci di divisione e odio e mobilitare le loro risorse per la ripresa economica e il ripristino dei legami sociali”. Da parte sua il governo etiope assicura di volere proseguire “gli sforzi per ripristinare i servizi pubblici e ricostruire le infrastrutture di tutte le comunità colpite dal conflitto. Gli studenti devono andare a scuola, i contadini e i pastori nei loro campi e i dipendenti pubblici nei loro uffici. L’accordo richiede il sostegno del pubblico per la sua corretta attuazione. Questo è un nuovo e promettente capitolo nella storia del Paese”.