L’Unione Europea resta “estremamente preoccupata” in merito alla situazione in Tigray e in particolare rispetto a un quadro umanitario che vede gran parte della popolazione della regione ancora tagliata fuori da servizi di base e comunicazioni. E’ quanto emerge dalla lettura di un documento diffuso dal Consiglio dell’Unione Europea in merito alla regione etiopica interessata da un conflitto tra le forze governative e i ribelli del Tplf. Il conflitto armato innescato dall’attacco ad alcune basi militari, si legge ancora, ha esacerbato le tensioni nel Corno d’Africa conducendo a una grave crisi umanitaria.
L’Ue esorta tutte le parti “a porre immediatamente fine alla violenza e a rispettare il diritto internazionale sui diritti umani, il diritto internazionale umanitario e il diritto internazionale sui rifugiati”. Inoltre, si legge ancora, “deve essere garantito in tutti i settori l’accesso umanitario completo, rapido e senza ostacoli a tutte le persone bisognose”. I principi umanitari di imparzialità, neutralità e indipendenza devono essere garantiti per una risposta umanitaria intensificata e occorre allo stesso tempo garantire “la protezione degli sfollati interni (Idp) e dei rifugiati” nel rispetto del principio di “non respingimento”.
L’Unione Europea ha accolto con favore l’annuncio da parte del governo di Addis Abeba di garantire “accesso illimitato e mobilità senza ostacoli delle agenzie umanitarie sulla base di un semplice sistema di notifica” e ha chiesto la sua immediata e piena attuazione. “È necessario accelerare le procedure per l’ingresso degli aiuti umanitari e delle attrezzature per le comunicazioni”.
Allo stesso tempo, l’Ue “rimane estremamente preoccupata per le numerose testimonianze e rapporti che confermano le accuse indicanti il coinvolgimento di più attori e che potrebbero equivalere a crimini di guerra e crimini contro l’umanità, esecuzioni extragiudiziali, esecuzioni di massa, violenza sessuale e di genere, inclusi stupri, respingimenti di rifugiati, altre violazioni e abusi dei diritti umani, saccheggi di proprietà, distruzione di infrastrutture e di siti religiosi”. Atti che, sottolinea l’Ue, “devono cessare immediatamente”.
A tal proposito, nel documento si prende atto degli impegni presi dalle autorità etiopiche a trovare i colpevoli e ad accettare l’assistenza tecnica internazionale per lo svolgimento di apposite inchieste.
L’Ue incoraggia inoltre l’Unione Africana a continuare a impegnarsi politicamente con il governo etiope, in modo che cessino le ostilità, che sia garantito l’accesso umanitario a tutte le aree del Tigray e che sia trovata una soluzione politica al conflitto.