Etiopia, timori per nuovi scismi della Chiesa ortodossa

di claudia
ortodossi etiopi

Abuna Mathias, patriarca della Chiesa ortodossa etiope Tewahedo, ha detto che “le attuali sfide che la sua Chiesa sta affrontando negli Stati regionali di Oromia e Tigray stanno andando oltre”. Lo ha dichiarato, secondo quanto riporta Addis Standard, nel discorso di apertura del convegno annuale dell’assemblea dei sacerdoti della Chiesa, che ha preso il via ieri ad Addis Abeba.

“Dal momento che le sfide che abbiamo affrontato nelle aree del Tigray e dell’Oromia stanno andando oltre la Chiesa e arrivano alla gente, è meglio ascoltare le domande della gente e accettarle con saggezza e amore in un modo che rispetti la religione – ha detto il Patriarca -. Dovremmo anche condividere le loro perdite. In generale, facendo ciò che i padri e le madri dovrebbero fare per i loro figli, dovremmo avvicinarci a loro e accoglierli”.

Le osservazioni del Patriarca sono arrivate in un momento in cui il Sinodo continua ad affrontare le sfide degli Stati regionali dell’Oromia e del Tigray. Alla fine di gennaio di quest’anno, uno scisma mai visto prima aveva minacciato di dividere il Sinodo quando un gruppo di arcivescovi separatisti dell’Oromia ha annunciato la nomina di 26 vescovi : 17 vescovi per le diocesi situate nella regione dell’Oromia e nove vescovi per le diocesi al di fuori della regione di Oromia. Ciò ha creato tensione tra la Chiesa e il governo, con la Chiesa che ha accusato l’esecutivo di intromettersi nei suoi affari.  Poche settimane dopo entrambe le parti hanno annunciato di aver risolto le loro divergenze ponendo fine a uno scisma durato quasi un mese attraverso “discussioni costruttive”. Gli osservatori affermano però che la questione è tutt’altro che chiusa e il prossimo Sinodo potrebbe sfociare in un’altra controversia.

Allo stesso modo, la Chiesa sta lottando per rilanciare la Chiesa ortodossa del Tigray. Il Sinodo di Addis Abeba ha accusato i leader religiosi tigrini di creare “una nuova struttura regionale illegale chiamata Menber Selama Tigray Archdiocese” violando “l’unità istituzionale e l’organizzazione strutturale esistente della nostra Chiesa”. Il 7 maggio 2021 gli arcivescovi del Tigray hanno annunciato per la prima volta la formazione della nuova Chiesa ortodossa del Tigray, tagliando di fatto i legami con il  Sinodo di Addis Abeba. Il Patriarca ha ammonito oggi l’assemblea dei sacerdoti che “in questo momento, dovremmo fare buon uso della saggezza che ci ha insegnato il Vangelo, ‘sii mansueto come colombe e saggio come serpenti’. I problemi affrontati dalla Chiesa non possono essere risolti se non usando questa saggezza”. Ha anche detto che la Chiesa “deve avere il coraggio di chiedere perdono e pentirsi se c’è qualcuno che abbiamo offeso – ha continuato -. Noi che insegniamo a riconciliarci, a perdonare e a pentirci non dovremmo trovare difficoltà a chiedere perdono e a pentirci. Non c’è dubbio che il problema può essere alleviato con questa saggezza cristiana”.

Il Patriarca ha anche sottolineato che la “situazione di pace nel nostro Paese sembra essere stabile da un lato, mentre dall’altro stiamo vedendo che è in atto un conflitto” e che alla fine danneggerà sia la Chiesa sia il popolo. “La Chiesa – ha sottolineato – non esiste senza il Paese e il popolo, quindi dobbiamo lavorare per la pace con principi e spirito religiosi, con una posizione indipendente e una strategia onnicomprensiva per risolvere pacificamente i conflitti, per garantire l’unità e lo sviluppo del persone”. Il Patriarca ha concluso con un appello “a coloro che sono attualmente coinvolti in inutili conflitti a fermare il conflitto e cercare di risolvere i problemi attraverso un dialogo pacifico”.

Condividi

Altre letture correlate: