Le forze fedeli all’ex partito di governo del Tigray, Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf), hanno annunciato di aver riconquistato il terreno perso durante gli otto mesi di conflitto con le truppe etiopi nella regione settentrionale del Paese, avanzando così verso il capoluogo Macallè. “Abbiamo lanciato un’offensiva contro le divisioni che consideravamo importanti”, ha detto a Bloomberg il portavoce del Tplf, Getachew Reda, precisando che sono quattro le divisioni colpite, arrivando a circa 30 chilometri dal capoluogo regionale, Macallè. Secondo Getachew, l’esercito etiope “ha abbandonato molte città e villaggi e l’offensiva continua”.
Sul proprio account Twitter, il portavoce ha pubblicato un filmato che mostra decine di militari fatti prigionieri, definendolo “un regalo” per il premier Abiy Ahmed all’indomani delle elezioni che si sono tenute nel Paese per il rinnovo del parlamento. “Noi del governo del Tigray chiediamo alla Croce rossa e alle agenzie umanitarie internazionali di aiutarci a nutrire i prigionieri di guerra, che sono tanti”, ha aggiunto.
Nessun portavoce del governo centrale di Addis Abeba, né di quello locale del Tigray, hanno risposto a una richiesta di commento di Bloomberg sulle operazioni in corso. Tuttavia un funzionario Onu e un operatore umanitario hanno confermato che è stata lanciata un’offensiva negli ultimi giorni dalle forze del Tplf, con scontri in diverse località. Secondo le fonti, il Tplf avrebbe ripreso il controllo della strada che collega le città di Axum e Adigrat, e della strada principale che va a nord da Macallè, avanzando lunedì scorso verso Wukro, a circa 50 chilometri dal capoluogo. La rivendicazione del Tplf arriva nel giorno in cui testimoni oculari hanno riferito alla Bbc di un attacco aereo sulla città di Togoga, a 25 chilometri da Macallè, con decine di vittime. I testimoni hanno dichiarato che sarebbe stato colpito un mercato, ma l’esercito ha smentito, affermando di aver colpito obiettivi terroristici. Il mese scorso le autorità etiopi hanno inserito il Tplf nella lista delle organizzazioni terroristiche.
I combattimenti sono in corso nel Tigray dallo scorso novembre, quando il premier Abiy lanciò un’offensiva militare in risposta all’attacco del Tplf al Comando Nord delle forze federali, situato nella regione. Abiy ha dichiarato la fine delle ostilità a fine novembre, dopo la conquista di Macallè, ma da allora nella regione è in atto un conflitto a bassa intensità, con le forze del Tplf presenti nelle zone rurali, mentre città e principali vie di comunicazione sono in mano all’esercito federale. Il conflitto ha causato oltre 2 milioni di sfollati e nelle scorse settimane l’Onu ha lanciato l’allarme sul rischio carestia.