L’Etiopia offre agli amanti dell’escursionismo d’alta quota svariati itinerari di grande interesse naturalistico che si snodano nel Parco Nazionale del Semien, nel nord del Paese, uno dei massicci montuosi più alti e scenografici d’Africa (la vetta maggiore, Ras Dascian, misura 4549 metri), modellatosi con innumerevoli eruzioni circa 40 milioni di anni fa. Un paesaggio protetto dall’Unesco, dominato da picchi vulcanici di lava solidificata, simili a guglie di una cattedrale che svettano verso il cielo terso, e solcato da imponenti canyon che lasciano senza fiato.
L’orizzonte è un susseguirsi di valli rigogliose popolate da specie animali endemiche come lo stambecco del Semien, il lupo d’Abissinia e i babbuini Gelada, ma anche da comunità di pastori e contadini che vivono in villaggi di pietra abbarbicati ai fianchi delle montagne. I percorsi non presentano particolari difficoltà tecnica, ma non bisogna sottovalutare la preparazione: si cammina per diversi giorni a un’altitudine media di metri 3500.
Da non dimenticare: buone scarpe da trekking, crema protettiva, sacco a pelo, torcia frontale, binocolo, abiti comodi per il giorno e pesanti per la notte o in caso di maltempo (si dorme in rifugi e campi ben attrezzati, ma può capire che nevichi). Ai termine delle escursioni si possono programmare visite alle attrazioni culturali della regione: Axum, famosa per le sue stele, Gondar e i castelli imperiali, Bahar Dar sulle sponde del Lago Tana coi suoi monasteri affrescati. Per l’organizzazione segnaliamo I Viaggi di Maurizio Levi.
(Marco Trovato)