L’ambasciatrice Linda Thomas-Greenfield, rappresentante degli Stati Uniti presso le Nazioni Unite, ha dichiarato che le forze armate eritree si sono solo spostate verso il confine, ma rimangono tuttora in Etiopia. La dichiarazione è stata fatta a margine di una conferenza stampa del fine settimana mentre visitava Nairobi, la capitale del Kenya. “Per quanto riguarda gli eritrei, sappiamo che si sono spostati verso il confine, ma gli è stato chiesto di andarsene”, ha detto ai giornalisti. Da Asmara e Addis Abeba non sono arrivate dichiarazioni in merito.
Nei giorni scorsi, persone sul campo hanno confermato di aver visto convogli di truppe eritree lasciare le città del Tigray, ma altri hanno affermato che le forze di Asmara erano ancora presenti in alcune aree. Il mese scorso, testimoni e un funzionario etiope hanno riferito che i soldati eritrei stavano lasciando Scirè e altre due grandi città, ma molti sono rimasti in loco. Un alto ufficiale militare etiope ha poi negato la presenza di soldati eritrei. “Non ci sono altre forze di sicurezza nella regione del Tigray che le forze di difesa federali”, ha detto il generale Teshome Gemechu. Un portavoce delle forze del Tigray, Getachew Reda, ha respinto le affermazioni secondo cui le truppe eritree avevano lasciato il Tigray e ha detto che “migliaia” erano ancora presenti sul territorio. In precedenza, la partenza delle truppe eritree era stata annunciata più volte ma non è stata verificata.
Le truppe eritree hanno combattuto a fianco delle milizie militari etiopi e alleate nel conflitto in Tigray. A novembre, tuttavia, il governo etiope e il fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf) hanno firmato un accordo di pace per porre fine alle ostilità.
Quell’accordo imponeva il ritiro di tutte le forze straniere dalla regione settentrionale. La continua presenza delle truppe eritree nel Tigray, nonostante l’accordo di cessate il fuoco di novembre, è stata vista come un ostacolo significativo all’effettiva attuazione del patto di pace e alla garanzia di una pace duratura per il conflitto etiope.
Stati Uniti e Unione Europea hanno fatto pressioni sull’Eritrea affinché ritiri le sue truppe. Il segretario di Stato americano Antony Blinken, in una recente telefonata al primo ministro etiope Abiy Ahmed, ha affermato che il ritiro delle truppe eritree è la chiave per garantire una pace sostenibile nel nord dell’Etiopia e ha sollecitato l’accesso per gli osservatori internazionali dei diritti umani.