In Etiopia, il generale di brigata accusato di essere a capo del fallito golpe di sabato notte è stato ucciso in un conflitto a fuoco con le forze di sicurezza governative. Lo ha detto il portavoce del premier, Nigussu Tilahun. «Il generale Asamnew Tsige – ha dichiarato – è stato ucciso in uno scontro a fuoco presso Bahar Dar, nella regione settentrionale dell’Amhara. Le forze governative gli davano la caccia dopo che militari ai suoi ordini avevano attaccato una riunione del governo regionale».
Ieri, il governo ha proclamato una giornata di lutto e in tutto il Paese le bandiere sventolavano a mezz’asta. Il primo ministro Abiy Ahmed ha invitato gli etiopi a unirsi contro le forze «malvage» che hanno deciso di dividere il Paese. Nelle stesse ore, un grosso contingente di forze filogovernative è stato schierato nella capitale dell’Amhara, Bahar Dar, e nella capitale federale, Addis Abeba. Internet è stato interrotto solo pochi giorni dopo che i servizi erano ripresi dopo un blackout inspiegabile di oltre una settimana. Il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti ha avvertito il suo personale ad Addis Abeba di rimanere all’interno degli edifici con immunità diplomatica
Dalla sua elezione l’anno scorso, il premier Abiy Ahmed ha trasformato l’Etiopia. Si è speso per porre fine alla repressione, liberando i prigionieri politici, rimuovendo i divieti ai partiti politici di opposizione, supervisionando le indagini nei confronti dei funzionari accusati di violazioni dei diritti umani e ripristinando anche le relazioni diplomatiche con l’Eritrea, nemico di lunga data dell’Etiopia. Ma le sue riforme hanno colpito anche potenti gruppi nelle forze armate e nella coalizione di governo. Lo stesso Abiy è sopravvissuto a un attacco a una manifestazione di un anno fa. Gli era stata lanciata una granata, che aveva ucciso due persone e ferite più di 100, lasciando il primo ministro illeso. Sabato il tentativo di golpe che dimostra l’insofferenza di larghe parti della società etiope.