I parlamentari etiopi hanno istituito un comitato per indagare sugli atti “disumani” contro i civili, dopo le notizie di massacri emersi nell’ovest del Paese.
La Camera dei deputati ha adottato una risoluzione per creare una commissione speciale per indagare sule stragi “perpetrate contro i cittadini del nostro Paese”. In una dichiarazione, i membri del parlamento hanno detto di condannare “le uccisioni indiscriminate di civili e di agenti delle forze di sicurezza” in diverse regioni” e hanno aggiunto che è diventato necessario “trovare una soluzione”. Il comitato indagherà sulla situazione e formulerà raccomandazioni per ulteriori azioni.
La dichiarazione menziona direttamente l’Oromia, ma senza fare alcun riferimento diretto ai recenti massacri nei confronti di membri della comunità etnica amhara. Nei giorni scorsi però le autorità etiopi hanno accusato l’Esercito di liberazione dell’Oromo (Ola) dello spargimento di sangue a Qellem Wollega e West Wollega. Accuse che il gruppo ribelle ha negato.
L’annuncio della creazione della commissione è arrivato dopo che l’Unione Africana ha chiesto un’indagine sugli omicidi nell’Oromia occidentale e ha esortato le autorità etiopi a garantire maggiore protezione ai propri cittadini. Il presidente della Commissione dell’Ua, Moussa Faki Mahamat, ha chiesto che le autorità di Addis Abeba avviino un’inchiesta sugli attacchi, che sono costati la vita di centinaia di civili, e individuino i responsabili. “Esorto inoltre il governo federale dell’Etiopia e le autorità regionali a intraprendere le azioni necessarie per proteggere tutti i civili, comprese le minoranze, e per garantire che tali incidenti siano prevenuti”, ha affermato.
La violenza interetnica è aumentata negli ultimi mesi in Oromia, la regione più grande e popolosa dell’Etiopia. La situazione finora è stata in gran parte oscurata dal conflitto nel nord tra le forze federali e il Fronte popolare di liberazione del Tigray (Tplf) scoppiato nel novembre 2020.
Il primo ministro Abiy Ahmed ha dichiarato che l’attacco a Qellem Wollega è stato effettuato dall’Ola e ha promesso azioni contro questa organizzazione, che come il Tplf, è bollato come organizzazione terroristica. L’Amhara Association of America, con sede negli Stati Uniti, ha affermato che l’attacco ha preso di mira l’etnia amhara e un sopravvissuto, citato dall’Amhara Media Corporation, ha affermato che almeno 300 vittime sono state contate nel villaggio. Non è stato possibile verificare le informazioni in quanto l’accesso è limitato all’area dell’Oromia occidentale, che confina con il Sud Sudan.