La Commissione etiope per i diritti umani (Ehrc) ha affermato che nell’Amhara sono state commesse “consistenti” violazioni dei diritti umani nel corso dell’azione militare in corso da parte del governo federale. Arresti arbitrari, trattamenti inappropriati delle persone in custodia, uso sproporzionato della forza durante le proteste sono tra i principali abusi che secondo Ehrc vengono commessi nell’Amara con il pretesto di riportare l’ordine.
In un comunicato stampa, rilanciato dal sito Addis Standard, la Commissione ha anche osservato che “attacchi mirati ai leader dell’opposizione e alle personalità dei media, invasioni domestiche che non hanno seguire le procedure legali” e altre questioni relative ai diritti umani sono “diventate motivo di grande preoccupazione”.
La commissione ha affermato che, in seguito al conflitto militarizzato in alcune zone delle zone di North Gonder, North Wollo e North Shewa dello stato regionale di Amhara, “è stato confermato che ci sono stati morti, danni fisici e materiali a civili e che la strada da Desse ad Addis Abeba è stata chiusa più volte”. Il conflitto in corso nella regione è arrivato sulla scia dell’annuncio della settimana scorsa da parte dell’Ethiopian Joint Security and Intelligence Task Force di aver iniziato a “prendere misure decisive” contro “forze estremiste” che accusate di “cercare di prendere il controllo della regione potere statale distruggendo il sistema costituzionale nello Stato regionale di Amhara”.
Daniel Bekele, commissario capo di Ehrc, ha osservato che le restrizioni arbitrarie al diritto di spostarsi da un luogo all’altro, gli sgomberi forzati e privi di documenti, la demolizione illegale di case e altri abusi derivanti dalla siccità e dall’inflazione continuano a riguardare i diritti sociali ed economici problemi di violazione in altre parti del Paese.
Secondo il comunicato stampa, con il lavoro di monitoraggio svolto in 48 carceri e 323 stazioni di polizia, la commissione ha notato miglioramenti per quanto riguarda il rilascio di persone arrestate senza un ordine del tribunale e prove insufficienti, rispettando i loro diritti su cauzione e responsabilizzando alcuni membri del personale di sicurezza che hanno commesso trattamenti disumani.