Gli ultimi attacchi aerei nella regione del Tigray settentrionale, in Etiopia, rischiano di aggravare l’impatto delle ostilità sui civili, definito “devastante” da Volker Turk, Alto commissario per i diritti umani delle Nazioni Unite.
“Dal 31 agosto, abbiamo ricevuto numerose segnalazioni di vittime civili e della distruzione di beni a uso civile provocate dagli attacchi aerei e dall’artiglieria nel Tigray: le interruzioni delle comunicazioni rendono particolarmente difficile la verifica dei rapporti, ma è chiaro che il bilancio dei civili è sbalorditivo” ha detto Turk in un comunicato pubblicato ieri.
Tra le personalità uccise nel conflitto c’è anche un membro del personale del Comitato internazionale della Croce rossa, che faceva parte di una squadra di assistenza umanitaria a donne e bambini: “Nel mezzo di una tragica situazione umanitaria, questo è del tutto inaccettabile” ha detto Turk.
L’Ufficio per i diritti umani dell’Onu ha documentato la morte di almeno 31 civili, tra i quali ci sono diversi bambini, uccisi dal 31 agosto ad oggi, con altri 73 feriti in 14 attacchi aerei lanciati dall’aeronautica militare etiope nel Tigray: “È molto probabile che questo dato sia estremamente sottovalutato”. Nella sua dichiarazione, Turk ha osservato di essere “profondamente turbato dal significativo rischio di escalation, alla luce della continua mobilitazione di massa di soldati e combattenti ad opera delle due parti in conflitto” e ha lanciato un appello affinché cessino immediatamente le ostilità e si adoperino tutti “per una soluzione pacifica e duratura”.