Non è ancora l’arma decisiva che sconfiggerà la malaria, ma il vaccino sperimentato negli ultimi anni su decine di migliaia di bambini africani può comunque dare una grossa mano nel ridurre il peso, e vale la pena di utilizzarlo su scala più ampia.
Il parere dell’Ema, l’autorità europea sui farmaci, che per la prima volta ha dato luce verde a una immunizzazione contro la malattia, è stato accolto con favore dalla comunità scientifica, anche se i primi effetti, subordinati auna decisione dell’Oms che arriverà a novembre, non si vedranno prima di molti mesi.
Il vaccino, sviluppato da 30 anni da Gsk insieme alla Bill e Melinda Gates Foundation e a diverse istituzioni scientifiche, ha dimostrato nei test riuscire a ridurre i casi gravi della malattia, Il prezzo non è stato rivelato, ma l’azienda si è impegnata a fornirlo al costo di produzione, con un profitto del 5% che verrà reinvestito per lo sviluppo di una seconda generazione di vaccini.
Nonostante il tasso di successo non sia altissimo, sottolinea il parere, questa misuro unita alle altre, come la distribuzione delle zanzariere con insetticida, può abbassare significativamente le morti. «I dati sono di sicuro interesse – commenta Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto Spallanzani di Roma – perché è la prima volta che si raggiungono questi livelli di protezione. Il vaccino evita il 50% dei casi nei bambini molto piccoli, che sono anche quelli più a rischio. Se si pensa che ogni anno ne muoiono 400mila, anche un’efficacia del 30% vorrebbe dire più di 120mila salvati, e non è poco, in attesa che arrivi una seconda generazione».
Alle luci, aggiunge Ippolito, si affiancano anche dei dati negativi. «Uno dei principali è che la protezione svanisce nel tempo, servono 4 dosi intervallate e questo aumenta le difficoltà anche logistiche. E’ però un primo passo importante per i paesi a basso reddito, anche se non vanno trascurate le altre misure. Dall’uso di zanzariere al trattare con insetticidi alla profilassi per gli occidentali».
L’opinione positiva è consivisa da Githinji Gitahi, direttore di Amref Health Africa: «Ogni minuto in Africa un bambini muore di malaria. Questo si aggiungerà agli altri strumenti di prevenzione. Contribuirà a sviluppare una soluzione ad ampio respiro nella lotta alla malaria».
(25/07/2015 Fonte: Il Messaggero)
Europa – Primo sì al vaccino contro la malaria
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