Facebook ha chiuso 265 account israeliani accusati di diffondere contenuti ingannevoli e violenti rivolti principalmente a diversi Paesi del continente africano con l’accusa di «comportamento scorretto”». Lo ha riferito lo stesso gigante dei social network giovedì attraverso una nota, precisando che i contenuti falsi, spesso riguardanti notizie politiche, si sono concentrati in particolare nei riguardi di Nigeria, Senegal, Togo, Angola, Niger e Tunisia, insieme ad «alcune attività» mirate ai Paesi dell’America Latina e del Sud-est asiatico.
Stando a quanto riportato, si tratterebbe di una vera e propria rete di account, pagine, gruppi ed eventi nel suo social network e su Instagram che hanno utilizzato un «comportamento inautentico coordinato» con l’obiettivo di influenzare così una vasta platea di utenti.
«Le persone che gestivano questa rete hanno creato account falsi per diffondere il loro contenuto e aumentare artificialmente il coinvolgimento, presentandosi come enti o gruppi di stampa locali e pubblicando informazioni che presumibilmente trapelavano dai politici», ha spiegato Nathaniel Gleicher, responsabile della politica di cyber-sicurezza per il gruppo Facebook.
La nota di Facebook afferma che le persone in questione «frequentemente» hanno pubblicato false notizie politiche, su elezioni, opinioni dei candidati e critiche nei confronti degli oppositori politici.
Facebook ha fatto sapere altresì che l’attività faceva capo a un’organizzazione con base in Israele, chiamata Gruppo Archimede, che è stata successivamente bandita dal social network per aver «ripetutamente» violato le politiche della piattaforma social.
In dettaglio, come riporta Voa, il leader fra i social network mondiali ha dichiarato di aver rimosso 65 account Facebook, 161 pagine, 23 gruppi, 12 eventi e quattro account Instagram. Gli account avevano, complessivamente, circa 2,8 milioni di seguaci e i gruppi circa 5500 membri. Sempre stando alle informazioni fornite, la spesa sostenuta dal Gruppo Archimede per gli annunci su Facebook ammonta a circa 812mila dollari, pagati in dollari Usa, shekel israeliani e real brasiliani.