Grazie alla mediazione della Turchia, che ha ospitato ad Ankara una serie di colloqui, Etiopia e Somalia hanno siglato un accordo per ridurre le tensioni derivanti dalla controversa intesa dell’Etiopia con il Somaliland (che ha concesso ad Addis Abeba l’accesso al porto di Berbera sul Mar Rosso, suscitando la ferma opposizione del governo somalo, che lo ha definito una violazione della propria sovranità).
La mediazione è stata condotta dal ministro degli Esteri turco Hakan Fidan, che ha adottato un approccio di “diplomazia navetta”, incontrando separatamente i rappresentanti di entrambi i Paesi. Questo formato, mirato a creare un terreno comune, è stato definito un “lungo processo” che richiederà ulteriori passi per consolidare la fiducia reciproca.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha dichiarato che la Turchia continuerà a sostenere la riconciliazione tra le due nazioni, sottolineando l’importanza della sovranità della Somalia e del diritto dell’Etiopia a un accesso sicuro al mare per il commercio internazionale.
Secondo le fonti interpellate dall’emittente qatarina al-Jazeera, l’accordo raggiunto prevede il congelamento temporaneo delle attività legate all’accordo sul porto di Berbera, mentre entrambe le parti lavoreranno a una soluzione definitiva che garantisca la cooperazione economica senza compromettere la sovranità della Somalia. Inoltre, è stata concordata la formazione di un comitato congiunto per gestire eventuali future controversie territoriali o economiche.
Le relazioni tra Somalia ed Etiopia, entrambi Paesi strategici nella regione del Corno d’Africa, hanno subito gravi tensioni a causa di questa disputa. L’accordo mediato dalla Turchia rappresenta un passo avanti significativo non solo per migliorare le relazioni bilaterali, ma anche per stabilizzare l’intera area. La Turchia, già attivamente coinvolta in iniziative umanitarie e di sviluppo nella regione, rafforza il suo ruolo di mediatore internazionale. L’accordo segna una vittoria diplomatica per Ankara, che consolida la sua influenza in Africa attraverso una strategia di intervento nei conflitti regionali e di promozione della cooperazione economica.