Fmi, economia in ripresa ma percorso ancora lungo

di Enrico Casale
economia in africa

La crescita economica dei Paesi dell’Africa sub-sahariana dovrebbe toccare quest’anno un tasso del 3,4%, riprendendosi dalla contrazione dell’1,9% nel 2020, la peggiore mai registrata, ma in molti Paesi il reddito pro capite non tornerà ai livelli pre-crisi fino ad almeno il 2025: è quel che emerge dall’ultima edizione del Regional Economic Outlook for Sub-Saharan Africa del Fondo monetario internazionale (Fmi).

Secondo il rapporto diffuso ieri dall’istituzione finanziaria internazionale, infatti, le prospettive a breve termine sono soggette a notevoli incertezze legate al decorso della pandemia, all’accesso ai vaccini e al contesto esterno che rende più impegnativo ottenere finanziamenti.

«L’Africa subsahariana sarà la regione a crescita più lenta del mondo nel 2021, con i limiti all’accesso ai vaccini che frenano la ripresa a breve termine – ha sottolineanto Abebe Aemro Selassie, direttore del dipartimento africano dell’Fmi – Pochi raggiungeranno una disponibilità diffusa di vaccini prima del 2023. E la maggior parte dei paesi della regione non è in grado di aumentare la portata del sostegno straordinario di politica fiscale e monetaria che sta contribuendo a guidare la ripresa nelle economie avanzate».

«Le prospettive per l’Africa subsahariana continuano ad affrontare un’incertezza maggiore del solito», ha aggiunto Selassie evidenziando come la priorità in questo momento sia quella di salvare vite umane. «Ciò richiederà maggiori spese per rafforzare i sistemi sanitari e gli sforzi di contenimento e per coprire l’approvvigionamento e la distribuzione di vaccini – ha detto il direttore del dipartimento africano dell’Fmi – Per la comunità internazionale, garantire la copertura vaccinale per l’Africa subsahariana è un bene pubblico globale. Le restrizioni alla diffusione di vaccini o attrezzature mediche dovrebbero essere evitate, le strutture multilaterali come Covax dovrebbero essere completamente finanziate e le dosi in eccesso nei paesi ricchi dovrebbero essere ridistribuite rapidamente».

«La prossima priorità sarà rafforzare la ripresa economica e alimentare il potenziale di crescita della regione attraverso riforme audaci e trasformative», ha proseguito Selassie elencando tra tali riforme la digitalizzazione, l’integrazione commerciale, la concorrenza, la trasparenza e la mitigazione dei cambiamenti climatici. Temi che insieme alla questione del debito saranno al centro del prossimo vertice internazionale di alto livello sul finanziamento per l’Africa previsto dallo stesso Fmi nel mese di maggio.

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