Dal Senegal una trasmissione che decostruisce il mito della partenza e gli stereotipi legati al continente africano
Si intitola “Foo Jem”, “Dove vai” in lingua wolof la trasmissione radiofonica andata in onda sulla RFM, la radio più seguita del Senegal. Concepita in pillole di cinque minuti, Foo Jem racconta storie di riuscita locali. In un faccia a faccia diretto e senza filtri, giovani della periferia di Dakar, che come tanti sognano la migrazione, intervistano loro coetanei che, invece, hanno deciso di investire in loco. Attraverso i racconti dei giovani intervistati appare l’immagine di un paese moderno, creativo, innovativo e intraprendente. Il mito dell’emigrante come unico modello di riuscita possibile vacilla, perché non più realistico e i giovani senegalesi preferiscono rivedersi in chi ha saputo credere nelle proprie capacità e nel proprio territorio. Foo Jem è una campagna di comunicazione realizzata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) nell’ambito del progetto di emergenza regionale che ha interessato Mali, Senegal, Gambia, Guinea Conakry e Guinea Bissau. L’iniziativa, del valore di 3 milioni di Euro, ha mirato a ridurre le principali cause della migrazione irregolare migliorando le condizioni di vita delle persone che vivono in aree ad alto potenziale migratorio e sostenendo migranti, sfollati e rifugiati, attraverso azioni multisettoriali specifiche per lo sviluppo locale, la creazione di posti di lavoro, lo sviluppo agricolo, la resilienza e l’accesso ai servizi di base.
L’obiettivo è decostruire una narrativa distorta e il mito della partenza, offrendo informazioni sulle opportunità di realizzazione in loco e al ritorno. Il successo non è più pensato esclusivamente attraverso l’emigrazione, ma anche e soprattutto, attraverso la riuscita a livello locale, grazie all’impegno, alla formazione, alla professionalità, alla valorizzazione personale e del territorio.
“Scegliere in tutta consapevolezza”, questo il messaggio principale dell’iniziativa. Alessandra Piermattei, titolare della sede AICS di Dakar sottolinea che l’obiettivo principale non è quello di convincere le persone a restare ma di fornire loro le informazioni necessarie a fare la scelta migliore in maniera responsabile, aggiungendo che: “Il ruolo della Cooperazione allo sviluppo deve essere quello di affiancare i paesi partner nello sviluppo delle potenzialità e nell’investimento sui contesti locali. In questa prospettiva la valorizzazione dei giovani gioca un ruolo fondamentale per la prevenzione della migrazione irregolare e per la costruzione di una società africana più consapevole e dinamica”.
Alla realizzazione della trasmissione hanno contribuito i ragazzi di Africulturban, un’associazione di cultura urbana con sede a Pikine, periferia di Dakar. Fondata dall’artista rap Matador, Africulturban organizza formazioni e stage professionali per giovani in situazione di difficoltà, accompagnandoli nell’inserimento lavorativo. Pape, è uno di questi, 20 anni e un passato burrascoso alle spalle, fino a qualche anno fa non aveva nessuna prospettiva per il futuro. Consigliato da un amico si iscrive ad uno degli stage proposti da Africulturban, più precisamente in realizzazione video. Grazie alla volontà e all’impegno, Pape ha potuto integrare l’equipe di Foo Jem, diventandone anche uno dei protagonisti di punta. Nella sua intervista ha raccontato commosso di come, fino a pochi anni prima, non avesse nessun progetto se non quello della partenza. Grazie alla formazione e alla possibilità lavorativa arrivata in seguito, nel quartiere dove vive, è diventato oggi un punto di riferimento per altri giovani come lui. Il punto di vista si è improvvisamente invertito e per Pape, restare, è diventato motivo di orgoglio e fierezza, in fondo lui ce l’ha fatta, si è realizzato senza necessariamente partire. Quello lo potrà fare poi, non è escluso, ma con coscienza e in maniera regolare, magari proprio in ambito lavorativo. “Credo fermamente che la riuscita sia possibile. Come dice il proverbio wolof, nulla è impossibile per un giovane. Non elemosineremo mai, tutto quello che avremo sarà frutto del nostro lavoro. Lavorare e credere in se stessi, se i giovani capissero questo, allora il Senegal potrebbe davvero progredire” ha affermato nella puntata a lui dedicata.
Storie di vita emozionanti e ispiranti quelle raccontate da Foo Jem, un esempio non solo per i giovani senegalesi ma per i giovani di ogni luogo perché decostruisce lo stereotipo di un continente, quello africano, visto troppo spesso solo con gli occhi dell’assistenzialismo ma che in realtà è un bacino ricco di potenzialità, creatività e innovazione. Lo ricorda in parole semplici anche Maimouna, giovane influencer senegalese intervistata per Foo Jem: “Penso che tutti possano essere un esempio, In fondo tutti hanno qualcosa di speciale, che sia la pescivendola, la fruttivendola o l’autista, tutti sono esempi, perché si impara dall’altro come l’altro impara da noi”.
La trasmissione radiofonica Foo Jem, ripartirà a breve con una nuova edizione ancora più entusiasmante e ricca di di nuove storie di successo.
(Chiara Barison)