La mostra non siamo riusciti a vederla, ma l’ottimo volume che ne è sortito non ce lo siamo fatti scappare. E consigliamo anche ai lettori di Africa di fare altrettanto. The New Black Vanguard (edito da Aperture Foundation e curato da Antwaun Sargent) ci consegna uno spaccato di ciò che di più interessante ha da offrire la fotografia black contemporanea dal punto di vista della moda e quindi (c’è una connessione forte tra le due dimensioni) dell’arte, e perché no dell’industria fashion. Per esempio, gli scatti onirici, posati e ricchi di citazioni antropologiche che caratterizzano lo stile della fotografa di origine guineana Namsa Leuba. Oppure quelli rapidi e quasi metallici della nigeriana Ruth Ossai, che ricreano l’atmosfera oggi assai celebrata dell’afrofuturismo.
Le immagini (riconducibili a 15 autori diversi) sono affiancate da conversazioni altrettanto “autorevoli” tra addetti ai lavori. Come quella tra Tyler Mitchell, primo fotografo nero chiamato a realizzare una copertina per Vogue America, e la studiosa Deborah Willis a proposito della mutevole concezione e percezione della bellezza. Oppure il confronto tra Campbell Addy, acclamato fotografo di moda di origini ghanesi cresciuto a Londra, e l’artista visuale sudafricano Jamal Nxedlana, cofondatore del sito Bubblegum Club (bubblegumclub.co.za) che riguarda l’uso di piattaforme digitali per promuovere una narrazione diversificata della diaspora africana e della moda. C’è insomma molto da guardare e da leggere in questo libro, ma soprattutto da immaginare e anticipare. Non a caso il curatore Sargent sottolinea come il suo scopo sia stato proporre a lettori e osservatori «una brillante rivisitazione del… futuro».