Francia e Ucraina accusate di sostegno al terrorismo nel Sahel

di claudia

“L’immenso potenziale in risorse naturali del Niger è conteso da grandi potenze occidentali che finanziano armi e i gruppi terroristici per destabilizzare il Paese. Il Niger condanna ogni forma di appoggio al terrorismo, tra cui il sostegno attivo rivendicato dall’Ucraina alla coalizione terroristica che ha vigliaccamente attaccato la località di Tinzawaten in Mali. Teniamo anche a denunciare in questo luogo le azioni sovversive e la nuova strategia di ricolonizzazione rivendicata e affermata dalla Francia, che informa, forma, finanzia e fornisce armi ai gruppi terroristi nel Sahel”. Ha lanciato accuse dirette, nel suo discorso all’Assemblea generale dell’Onu, il ministro degli Esteri del Niger, Bakary Yaou Sangare.

“Questi tentativi di destabilizzazione non fanno altro che rafforzare la determinazione dei nostri Paesi ad andare avanti nel perseguire gli obiettivi. (…) La carovana dell’Alleanza degli Stati del Sahel sta passando”, ha ancora dichiarato, ricordando alla platea che la neonata Confederazione degli Stati del Sahel è un nuovo attore da considerare sullo scacchiere internazionale.

Dal colpo di Stato militare del 26 luglio 2023 contro il presidente Mohamed Bazoum, le relazioni diplomatiche tra la Francia e la sua ex colonia, il Niger, si sono notevolmente deteriorate. Di fronte al rifiuto di Parigi di riconoscere qualsiasi legittimità e al sostegno attivo della Francia alle sanzioni della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (Ecowas), compresa la minaccia di un intervento militare, le nuove autorità nigerine hanno denunciato l’accordo militare tra Niger e Francia, spingendo le truppe e la diplomazia al ritiro dal Paese.

A conclusione del suo discorso, il capo della diplomazia di Niamey ha rammentato il desiderio di fare del Sahel un’oasi di pace e benessere, ringraziando i “Paesi fratelli e amici: il Burkina Faso, il Mali, il Togo, il Marocco, la Turchia, la Cina, la Russia, l’Iran”, e tutti coloro che accompagnano il Niger nel suo processo di rifondazione.

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