Denis Christel Sassou-Nguesso, il figlio del presidente della Repubblica del Congo, è indagato in Francia per l’acquisizione di beni con fondi neri ricavati dalle entrate petrolifere del suo Paese. Secondo la ong britannica Global Witness, avrebbe sottratto quasi 45 milioni di euro dalle casse dello Stato quando era il numero 2 della potente compagnia petrolifera nazionale.
I beni che i magistrati ritengono essere stati acquisiti illegalmente sono stati sequestrati. Tra essi, appartamenti a Parigi e un palazzo a Neuilly. Si stima che il patrimonio ammonti ad almeno 30 milioni di euro. Altri cinque membri della sua famiglia sono già stati incriminati nell’ambito della stessa indagine.
Quattro anni fa, il presidente congolese aveva contrattaccato presentando una denuncia contro Transparency International, una delle organizzazioni dietro il caso. Denuncia che è stata confermata recentemente. Secondo l’avvocato della famiglia Sassou-Nguesso, i suoi clienti ritengono che la ong abbia montato una campagna sulla base di un documento illegale. Stanno aspettando che la giustizia dica se la loro denuncia è ricevibile.