Dopo due mesi e mezzo di incertezza, voci e polemiche incontrollate, un tentativo di golpe, Ali Bongo è tornato in Gabon. I gabonesi ora potranno verificare direttamente le capacità del loro capo di Stato in occasione della cerimonia di giuramento del governo che si terrà oggi. Lo scopo del ritorno è proprio questa cerimonia del giuramento per consentire al nuovo governo di assumere la carica, come previsto dall’articolo 15 della Costituzione.
Per la presidenza, questo ritorno è un segno di una «normalizzazione». Dal 24 ottobre a Libreville si è tenuto un solo Consiglio dei ministri, nessuna legge è stata promulgata. Secondo una fonte vicina al potere, «questo ritorno è una risposta a tutti coloro che vedevano il Paese come un aereo con il pilota automatico».
Rimane una domanda: Bongo rimarrà in Gabon o tornerà a Rabat per continuare la convalescenza? Le informazioni al riguardo sono contraddittorie. Per Marc Ona, coordinatore di «Let’s Turn the Page», «se il Capo dello Stato ritorna in Marocco, non ha alcun senso». «Se non può assumere le sue funzioni a Libreville, deve dimettersi, afferma. «Per parte mia, smetto di pormi delle domande e vedrò dove tutto questo ci porterà», dice un oppositore.