In Gabon, Brice Clotaire Oligui Nguema è stato eletto presidente sabato con il 90,35% dei voti, secondo i dati provvisori pubblicati ieri dal ministero dell’Interno. Dopo venti mesi di transizione, il generale golpista che ha rovesciato nell’agosto del 2023 Ali Bongo – la cui famiglia era al potere in Gabon dal 1967 – assume la guida del Paese per sette anni, con mandato rinnovabile una sola volta.
A eccezione dei voti espressi dalla diaspora, Brice Clotaire Oligui Nguema, 50 anni e ex comandante della Guardia repubblicana, ha superato ovunque il 93% in Gabon, lasciando solo le briciole ai suoi avversari: l’ex primo ministro Alain Claude Bilie-By-Nze è arrivato secondo con poco più del 3%, mentre gli altri sei candidati – tra cui una sola donna, Gninga Chaning Zenaba – non hanno superato l’1%. Ora hanno otto giorni di tempo per presentare ricorso alla Corte Costituzionale.
Nel frattempo il tasso di partecipazione è stato rivisto al ribasso dal ministero: mentre era stata stimata all’87% alla chiusura dei seggi elettorali sabato sera, alle urne hanno effettivamente partecipato oltre sette elettori registrati su dieci, circostanza che le autorità e alcuni osservatori hanno tuttavia salutato come segno che le elezioni si sono svolte in modo trasparente e pacifico.
Ciononostante, casi di irregolarità nel processo elettorale sono già stati segnalati. In alcuni seggi elettorali il voto è stato ritardato e alcuni elettori iscritti nelle liste elettorali non sono riusciti a trovare il luogo in cui avrebbero dovuto esprimere il proprio voto. Altrove, sono state segnalate schede elettorali non contrassegnate che non sarebbero state conservate in un luogo sicuro con la possibilità di essere utilizzate per riempire le urne elettorali. Circa 920.000 elettori erano chiamati a votare in 3.037 seggi elettorali, di cui 96 all’estero. Si attende nei prossimi giorni la conferma ufficiale dei risultati da parte della Corte Costituzionale.
Le elezioni presidenziali sanciscono ufficialmente la fine della transizione militare, avviando il Paese centroafricano ricco di petrolio verso la sua quinta Repubblica. Il colpo di Stato dell’agosto 2023 ha posto fine a quasi sei decenni di governo della famiglia Bongo, segnato da accuse di corruzione, cattiva amministrazione, appropriazione indebita e altri mali.
Questa piccola nazione dell’Africa centrale, ricca di petrolio e legname, ha una popolazione di appena 2,5 milioni di abitanti. Nonostante le risorse, circa il 35% dei gabonesi vive ancora al di sotto della soglia di povertà di 2 dollari al giorno.
Prima del voto di sabato, i critici sostenevano che la nuova Costituzione e il nuovo codice elettorale erano stati concepiti per offrire a Oligui Nguema un percorso agevole verso la carica più alta del Gabon, con alcuni oppositori che avrebbero potuto rappresentare una seria sfida politica esclusi dalla corsa.