Nella notte tra sabato e domenica si è verificato un attacco da parte di pirati nel porto di Libreville durante il quale un uomo gabonese è stato ucciso e quattro cinesi sono stati rapiti.
Il Golfo di Guinea è il nuovo epicentro della pirateria marittima, ma il porto di Libreville, fino ad ora, non era stato oggetto di attacchi. Forse qualcosa è cambiato, purtroppo. I rapitori, non identificati, con le loro barche hanno preso di mira, tra le altre cose, due imbarcazioni da pesca che appartenevano alla società sino-gabonese Sigapàche per la quale lavoravano i quattro cinesi rapiti, e una nave della compagnia di Satram, per la quale lavorava il capitano gabonese assassinato.
In un video discorso, il portavoce del governo gabonese Edgard Anicet Mboumbou Miyakou ha affermato: “Immediatamente allertate, le forze di difesa sono intervenute per garantire la sicurezza nell’area e la ricerca degli autori con la collaborazione dell’Interpol e delle agenzie sub-regionali».
Il Golfo di Guinea è diventato, negli ultimi anni, un rifugio per i pirati, ancor più pericoloso del Golfo di Aden al largo delle coste somale. Circa 30 marinai sono stati rapiti dalla metà di agosto. La maggior parte sono stati rilasciati dopo poche settimane.