Ali Bongo ha affermato che la decisione del riconteggio dei voti non spetta a lui, ma alla magistratura e sono quindi i giudici che devono intervenire. Mercoledì 7 settembre, il Presidente del Gabon ha così cercato di allentare la morsa su di lui e sul suo entourage delle pressioni internazionali che gli chiedevano un nuovo conteggio delle schede della contestata tornata elettorale. Le elezioni e le loro conseguenze violente – almeno sei persone sono morte in scontri – hanno infatti attirato l’attenzione internazionale sul Gabon, che conta tra gli investitori stranieri colossi del settore petrolifero come Total e Royal Dutch Shell. L’afflusso di petrodollari ha reso il Paese una delle nazioni più ricche dell’Africa in termini di Pil pro capite, anche se delle ricchezze hanno beneficiato soprattutto le élite. L’Unione europea ha messo in dubbio la validità dei risultati e la Francia, l’ex potenza coloniale, ha subito chiesto un nuovo conteggio. Il leader dell’opposizione Jean Ping, che ha bollato le elezioni del 27 agosto come una farsa, ha però detto che non si fida della corte.
(08/09/2016 Fonte: Reuters)
Gabon – Scarica barile di Bongo: «Il riconteggio? Ci pensino i giudici»
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