È stato approvato ieri in seconda lettura dal Parlamento di Banjul, in Gambia, il controverso disegno di legge che depenalizza le mutilazioni genitali femminili (Mgf) nel Paese. Lo riportano i media locali. Il disegno di legge passerà ora a una commissione di parlamentari per un ulteriore esame.
Sebbene le Mgf siano un reato in Gambia dal 2015, i sostenitori di questa nuova legge cercano da tempo di revocare il divieto sostenendo che violi la libertà religiosa e sia contro le pratiche culturali del Paese.
Ieri nel Parlamento di Banjul si è svolto un acceso dibattito, ma alla fine 42 deputati hanno votato a favore, quattro contro e uno si è astenuto.
Secondo un recente sondaggio, il 73% delle donne in Gambia ha subito Mgf e il 65% di queste ha meno di cinque anni. Se il disegno di legge venisse app
Mentre i deputati del Parlamento di Banjul, in Gambia, discutevano ieri, approvandolo, il disegno di legge che depenalizza le mutilazioni genitali femminili (Mgf), una moltitudine di donne, perlopiù donne e ragazze che hanno subito l’escissione, si è radunata fuori dal Parlamento per protestare e chiedere che la legge non venisse approvata.
Lo riportano i media locali e le agenzie internazionali.
Per Anna Njie, presidente della Gambia women lawyers association intervistata da Rfi, questo disegno di legge è già di per sé un duro colpo all’emancipazione delle donne: “Sono davvero delusa perché abbiamo fatto così tanto lavoro per promuovere i diritti delle donne e delle ragazze”. Secondo l’Unicef, il 73% delle donne gambiane di età compresa tra i 15 e i 49 anni sono state escisse.