Il ministro della Giustizia del Gambia, Dawda Jallow, ha discusso con alti funzionari della Comunità economica degli stati dell’Africa occidentale (Ecowas) per istituire un tribunale ibrido allo scopo di perseguire l’ex presidente Yahya Jammeh per presunte violazioni dei diritti umani avvenute durante i suoi 22 anni di governo. Lo riportano i media gambiani.
Il regime di Jammeh, durato 22 anni e terminato nel 2017, è stato caratterizzato da presunte e costanti violazioni dei diritti umani.
All’inizio di quest’anno un Libro bianco pubblicato dal governo, dopo mesi di lavoro da parte di un gruppo di specialisti, ha raccomandato che Jammeh e altri 69 dignitari del suo regime fossero perseguiti per i crimini commessi dal luglio 1994 al gennaio 2017.
Jammeh attualmente vive in esilio nella Guinea Equatoriale, ma ancora gode di un sostegno significativo tra i gambiani. È fuggito dal Gambia nel 2017, dopo aver perso le elezioni contro l’attuale presidente Adama Barrow, e da allora sono crescenti le richieste affinché venga perseguito: attualmente diversi membri di quella che è stata la squadra di sterminio di Jammeh, i Junglers, stanno affrontando procedimenti giudiziari in Germania, Svizzera e Stati Uniti.
Altri si nascondono nei Paesi dell’Africa occidentale ed altri ancora sono stati arrestati e hanno testimoniato presso la Truth, reconciliation and reparations commission (Trrc) del Gambia.