La campagna elettorale in Gambia è in pieno svolgimento in vista delle elezioni presidenziali del 4 dicembre per le quali sono in corsa sei candidati. Si tratta della prima elezione dalla caduta di Yahya Jammeh, il presidente che ha governato il Paese con un pugno di ferro per 22 anni fino alla sua partenza in esilio nel gennaio 2017. Il suo successore, Adama Barrow, è candidato alla rielezione in quelle che sono considerate un test per la transizione democratica del Paese.
Barrow, eletto nel dicembre 2016, aveva preso il potere dopo una crisi politica di un mese e mezzo e un intervento militare della Comunità economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Ecowas).
Sono in corsa alle vicine elezioni Ousainou Darboe, oppositore “storico” dell’era Jammeh, leader del Partito Democratico Unito (Udp), ora in rotta con Barrow; Mammah Kandeh del Gambia Democratic Congress; Halifa Sallah della People’s Democratic Organisation for Independence and Socialism; Abdoulie Ebrima Jammeh del National Unity Party e infine Essa Mbaye Faal, un candidato indipendente.
L’ombra dell’ex presidente incombe comunque su queste elezioni. Rfi ricorda che dal suo esilio in Guinea Equatoriale, Yahya Jammeh ha preso posizione a favore della candidata Mammah Kandeh, mentre il partito dell’ex uomo forte si era alleato con il National People’s Party (Npp) di Adama Barrow.
Nel frattempo, le vittime delle violazioni dei diritti umani commesse sotto il precedente regime stanno ancora aspettando il rapporto della Commissione per la verità e la riconciliazione. Alla fine di settembre, la sua pubblicazione è stata nuovamente rinviata a tempo indeterminato.
Un recente rapporto dell’osservatorio panafricano Afrobarometer ha messo in luce come un numero crescente di gambiani desideri che gli autori di crimini e violazioni dei diritti umani durante l’amministrazione dell’ex presidente Yahya Jammeh siano processati in tribunale. Quasi tre quarti (73 per cento) dei gambiani affermano che gli autori di crimini e violazioni dei diritti umani durante il regime di Jammeh dovrebbero essere processati in tribunale, un aumento di 5 punti percentuali rispetto al 2018. Sei gambiani su 10 (61 per cento) affermano che il governo dovrebbe chiedere l’estradizione di Jammeh, un aumento di 10 punti percentuali rispetto al 2018. Più di un cittadino su quattro (28 per cento) afferma, inoltre, che loro o un membro della loro famiglia hanno subito violazioni dei diritti umani sotto il regime di Jammeh.