Bob Denard fu dietro al genocidio ruandese? Fu lui la longa manus di Parigi? Grazie a lui gli hutu ebbero l’addestramento militare? A togliere il velo su una possibile collaborazione tra il mercenario francese e l’allora governo di Kigali è l’Ong francese Survie che denuncia anche ostacoli e coperture da parte di Parigi sull’effettivo ruolo di Denard in Ruanda.
Forse i lettori più giovani non sanno chi è Bob Denard. Fu un mercenario che dalla fine degli anni Cinquanta fino alla sua morte, avvenuta nel 2007, fu protagonista in diverse crisi politiche in Africa: Marocco, Congo, Gabon, Angola, Nigeria, Libia, Benin e, soprattutto, le isole Comore (dove fu regista di molte e mai chiare manovre politiche).
Denard lavorava come mercenario e quindi per se stesso. Negli anni però mantenne sempre vivo il rapporto con i servizi segreti francesi dei quali spesso divenne il braccio operativo in missioni in cui Parigi non poteva esporsi ufficialmente.
Uno dei documenti chiave del rapporto di Survie è una lettera datata 13 settembre 1994 indirizzata al primo ministro ruandese in esilio a Bukavu (hutu). Il ministro della Difesa, Augustin Bizimana, parla di un contratto di «assistenza tecnica» firmato con tale Martin et al. Un contratto del valore di 300mila dollari per formare «otto dirigenti espatriati» nello Zaire il cui compito è l’addestramento «del nostro popolo a raccogliere e sfruttare le informazioni nei ranghi nemici».
Il ministro spiega che durante un incontro a Nairobi con uno dei rappresentanti di questo gruppo, è stato concordato che il governo ad interim ruandese in esilio avrebbe contattato le autorità zairesi per identificare un campo di addestramento «discreto » per il gruppo di Martin.
Martin sarebbe Bob Denard, secondo Survie. Ma il coinvolgimento del famoso mercenario francese risale direttamente al genocidio. Secondo l’Ong, lo stesso ministro avrebbe contattato Martin il 18 giugno e il 5 luglio 1994 avrebbe firmato un assegno pari a oltre un milione di franchi proprio a nome Martin.
Bob Denard è morto nel 2007 portandosi nella tomba i suoi segreti e senza mai aver risposto dei suoi crimini di fronte alla giustizia.