Ghana: abiti di seconda mano, “non sono rifiuti ma opportunità”

di claudia
vestiti usati

Il settore dell’abbigliamento di seconda mano del Ghana produce meno rifiuti di quanto sembri: lo sostiene la Ghana used clothing dealers association (Gucda), in un report diffuso nei giorni scorsi e intitolato “Una valutazione dell’impatto socio-economico e ambientale del commercio di abiti di seconda mano in Ghana”. Il rapporto indica che meno del 5% degli abiti di seconda mano importati sono rifiuti, rispetto alle stime del 40% riportate da diversi media.

Secondo le indagini Gucda, il 73% degli importatori afferma di ricevere tra lo 0 e il 4% di rifiuti nelle balle di abbigliamento, mentre l’11% dei venditori afferma di non ricevere mai rifiuti. Gucda ritiene che il commercio di abbigliamento di seconda mano dovrebbe essere visto come un modo per il Ghana di impegnarsi in un’economia circolare piuttosto che come una preoccupazione ambientale: “Ora c’è l’opportunità di migliorare i vantaggi economici con pratiche sostenibili nel settore. Il Ghana potrebbe esplorare opportunità per aggiungere valore al settore dell’abbigliamento di seconda mano impegnandosi in attività come il riciclaggio e l’upcycling ”.

Le posizioni della Gucda sono simili a quelle della Kenyan clothing industry association (Mcak) che minimizza l’importanza del contenuto di rifiuti delle merci che arrivano nel Paese: Mcak ha stimato che la percentuale di rifiuti nei volumi di abbigliamento di seconda mano fosse solo al 2% rispetto al 30% indicato in un rapporto della Changing markets foundation pubblicato a febbraio 2023. 

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