Il parlamento del Ghana ha respinto una proposta di emendamento alla legge, in discussione avanzata, anti-Lgbt, emendamento che avrebbe sostituito pene non detentive come la consulenza alle pene detentive previste per il sesso omosessuale. Il voto definitivo per l’approvazione del disegno di legge è ora molto vicino.
La maggior parte dei legislatori sostiene il progetto legislativo, promosso da una coalizione di leader tradizionali del Ghana, dell’Islam e del Cristianesimo. Sarebbero previste pene fino a 10 anni di carcere come punizione per aver promosso i diritti delle persone che si identificano come lesbiche, gay o con altri orientamenti sessuali “non convenzionali” e aumenterebbe la pena massima per sesso omosessuale nella nazione dell’Africa occidentale da tre a cinque anni.
La proposta di emendamento era stata presentata dal deputato Alexander Afenyo-Markin, del partito al governo, che ha ritirato la sua proposta di emendamento. Sosteneva che l’incarcerazione di individui per crimini legati alla comunità Lgbt avrebbe “peggiorato l’omosessualità e la sua promozione” perché in carcere, secondo il deputato, queste persone avrebbero potuto dare sfogo ai loro istinti sessuali più sfrenati, minando così il senso stesso del disegno di legge.
I sostenitori del disegno di legge sperano di approvarlo entro marzo. Nella comunità Lgbt ghanese, che già sopporta violenza e odio, il dibattito sulla proposta di legge ha aumentato le ansie.