I funzionari sanitari del Ghana e dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) hanno confermato i primi due casi di virus di Marburg nel Paese, dopo che i test di laboratorio hanno confermato i sospetti su due pazienti deceduti.
Il virus ha colpito due persone residenti nella regione meridionale di Ashanti e che mostravano sintomi tra cui diarrea, febbre, nausea e vomito: un caso riguardava un uomo di 26 anni ricoverato in ospedale il 26 giugno e morto il giorno successivo mentre il secondo caso riguarda un uomo di 51 anni, ricoverato nello stesso ospedale il 28 giugno e morto lo stesso giorno. I due uomini non sono imparentati né avevano alcun legame tra loro.
I test di laboratorio effettuati all’Istituto Pasteur di Dakar, in Senegal, hanno confermato i sospetti dei sanitari ghanesi, che suggerivano che malattia che ha portato alla morte di quelle due persone fosse dovuta al virus Marburg. Una preoccupazione condivisa anche dall’Oms: le autorità sanitarie del Ghana “hanno risposto rapidamente, ottenendo un vantaggio sulla preparazione di un possibile focolaio. Questo è un bene perché senza un’azione immediata e decisa, Marburg può facilmente sfuggire di mano. L’Oms è sul campo a sostegno delle autorità sanitarie e ora che l’epidemia è stata dichiarata, stiamo raccogliendo più risorse per la risposta” ha dichiarato in un comunicato stampa Matshidiso Moeti, Direttore regionale dell’Oms per l’Africa. Dopo i sospetti e le morti dei due pazienti, più di 90 contatti, inclusi operatori sanitari e membri delle comunità in cui risiedevano, sono stati identificati e vengono ancora oggi monitorati.
Marburg è una febbre emorragica virale altamente infettiva della stessa famiglia di Ebola: è solo la seconda volta che la zoonosi viene rilevata in Africa occidentale. La Guinea ha confermato un singolo caso in un focolaio che è stato dichiarato risolto nel settembre 2021, cinque settimane dopo il rilevamento del paziente zero.
Precedenti focolai e casi sporadici di Marburg in Africa sono stati segnalati in Angola, Repubblica democratica del Congo, Kenya, Sudafrica e Uganda.
