Il Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos) ha stabilito che il governo del Ghana non potrà cominciare nuove attività d’esplorazione petrolifera nelle aree oggetto della disputa sul confine marittimo con la Costa d’Avorio, ma ha acconsentito che le attività già avviate possano proseguire.
Ne danno notizia con ampia evidenza i media locali, sottolineando come la decisione dell’Itlos garantisce che la produzione avviata presso i blocchi petroliferi assegnata dal governo ghanese alla britannica Tullow Oil può andare avanti senza il rischio di futuri contenziosi legali.
Il verdetto nasce da una richiesta presentata all’Itlos dal governo della Costa d’Avorio, in cui si pretendeva la sospensione di tutte le attività esplorative ed estrattive nell’area al centro della disputa.
In base a quel che viene stabilito dall’Itlos, a entrambe le parti è stato richiesto di presentare entro il prossimo 25 maggio un rapporto iniziale sulle prescrizioni in questa decisione, che sarà preliminare al proseguimento del contenzioso legale il cui verdetto finale è previsto per il 2018.
La disputa tra Costa d’Avorio e Ghana riguarda un’area nei pressi della quale il governo di Accra ha assegnato a Tullow Oil una serie di licenze esplorative di idrocarburi, al largo delle coste della Western Region. In particolare, al centro della disputa frontaliera è l’area che il Ghana ha censito sotto il nome di C100, adiacente al bacino di Tano, ed ha rivendicato come esclusivamente propria, fino a quando nel 2012 anche la Costa d’Avorio ha reso nota l’intenzione di voler procedere ad operazioni di esplorazione ed estrazione nello stesso luogo.
(27/04/2015 Fonte: Atlasweb)
Ghana – Contenzioso petrolifero con la Costa d’Avorio
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