Il Ghana ha sospeso ieri i pagamenti della maggior parte del suo debito estero, andando di fatto in default mentre il Paese lotta per colmare il suo deficit della bilancia dei pagamenti. Il ministero delle Finanze ha dichiarato che non effettuerà il servizio dei debiti, compresi gli Eurobond, i prestiti commerciali e la maggior parte dei prestiti bilaterali, definendo la decisione una “misura di emergenza provvisoria”, mentre alcuni obbligazionisti hanno criticato la mancanza di chiarezza della decisione. Il governo “è pronto ad impegnarsi in discussioni con tutti i suoi creditori esterni per rendere il debito del Ghana sostenibile”, ha dichiarato il ministero delle Finanze.
La sospensione dei pagamenti del debito riflette lo stato di crisi dell’economia, che la scorsa settimana ha portato il governo a raggiungere un accordo di 3 miliardi di dollari con il Fondo monetario internazionale (Fmi).
Il Ghana aveva già annunciato un programma di scambio del debito interno e aveva detto che una ristrutturazione esterna era in corso di negoziazione con i creditori. L’Fmi ha dichiarato che una ristrutturazione completa del debito è una condizione per il suo sostegno.
Il Paese sta lottando per rifinanziare il proprio debito dall’inizio dell’anno, dopo il declassamento da parte di diverse agenzie di rating del credito che temevano che non sarebbe stato in grado di emettere nuovi Eurobond. Questo ha spinto il debito del Ghana in una zona di difficoltà. A settembre il suo debito pubblico ammontava a 467,4 miliardi di cedi ghanesi (55 miliardi di dollari secondo i dati di Refinitiv Eikon), di cui il 42% era nazionale. A settembre il Ghana ha registrato un deficit della bilancia dei pagamenti di oltre 3,4 miliardi di dollari, in calo rispetto al surplus di 1,6 miliardi di dollari registrato nello stesso periodo dello scorso anno.
Il Ghana sta vivendo quella che secondo alcuni osservatori è la peggiore crisi economica da una generazione a questa parte. Il mese scorso, più di 1.000 manifestanti hanno marciato nella capitale Accra, chiedendo le dimissioni del presidente e denunciando gli accordi con l’Fmi, mentre i costi del carburante e dei generi alimentari aumentavano vertiginosamente.
A fine settembre le riserve internazionali lorde ammontavano a circa 6,6 miliardi di dollari, pari a meno di tre mesi di copertura delle importazioni. Si tratta di un calo rispetto ai circa 9,7 miliardi di dollari della fine dell’anno scorso. Il governo ha dichiarato che la sospensione non includerà i pagamenti per il debito multilaterale, i nuovi debiti contratti dopo il 19 dicembre e i debiti relativi ad alcune agevolazioni commerciali a breve termine.
Reuters riferisce che i detentori di obbligazioni internazionali del Ghana hanno confermato in una dichiarazione rilasciata nella tarda serata di ieri l’avvio formale di un comitato di creditori volto a facilitare una “risoluzione ordinata e completa” delle sfide del debito del Paese.
Secondo il comitato dei creditori, “qualsiasi negoziazione in buona fede dovrebbe evitare azioni unilaterali e richiedere lo scambio tempestivo di informazioni economiche e finanziarie dettagliate tra gli obbligazionisti internazionali, il governo e l’Fmi”. Il comitato direttivo era composto da Abrdn, Amundi, BlackRock, Greylock e Ninety One, si legge su Reuters.