Una ricerca che copre un periodo di 13 anni (dal 2006 al 2019) ha rilevato che un numero maggiore di famiglie guidate da donne sta sfuggendo alla povertà rispetto alle loro controparti maschili in tutte le regioni del Ghana.
I risultati della ricerca, resi noti in occasione di un seminario di divulgazione ad Accra, attribuiscono la situazione ai sistemi di sostegno che le donne ricevono, tra cui le rimesse e gli aiuti mirati da parte di gruppi di difesa e istituzioni finanziarie. Ma anche alla loro gestione particolarmente produttiva del tempo.
Dai media locali si apprende che la ricerca è stata condotta dal professor Bernardin Senadza, professore associato del Dipartimento di Economia dell’Università del Ghana, dalla dottoressa Dede Gafa, docente della Scuola Africana di Economia del Benin, e da Louis Hodey, ricercatore dell’Istituto di Studi sullo Sviluppo dell’Università del Sussex, Regno Unito.
“Si tratta di donne che sono a capo delle famiglie, di solito perché non c’è un partner maschile, il che le rende indipendenti. Quindi, il loro uso produttivo del tempo entra in gioco, Inoltre, ci sono stati diversi interventi tutti rivolti alle donne quando si tratta di ridurre la povertà”, ha detto Hodey.
Tra il 2006 e il 2019, il periodo di studio, “abbiamo riscontrato un divario, in cui le famiglie che sfuggono alla povertà sono guidate da donne, mentre quelle guidate da uomini rimangono intrappolate nella povertà”, ha sottolineato il ricercatore il quale ha auspicato un approccio a tutto tondo per affrontare la riduzione e l’eliminazione della povertà.
I ricercatori hanno infatti raccomandato la necessità di fornire un accesso paritario alle opportunità di sviluppo per tutti, perché avere opzioni politiche per le donne e lasciare fuori gli uomini creerebbe, nel tempo, una società sbilanciata.