Migliaia di ghanesi che hanno depositato i loro risparmi nei conti bancari sono preoccupati per il rischio di non poterli più recuperare, dopo che le licenze di 23 società di risparmio e prestiti sono state ritirate nell’ambito di un giro di vite compiuto dalla banca centrale del Paese nei giorni scorsi. Queste aziende non sono state considerate idonee, come riporta la BBC, perché non avrebbero abbastanza riserve di cassa per soddisfare la domanda se molti risparmiatori dovessero ritirare i propri soldi contemporaneamente.
Il giro di vite, che ha ridotto di un terzo il numero di istituti di credito e prestiti, ha scatenato una corsa ai gestori di fondi, come riporta Al Jazeera, che non sono stati in grado di vendere le loro partecipazioni abbastanza velocemente da soddisfare la domanda.
Circa 70mila persone sono colpite da queste misure, con ben 9 miliardi di cedi (pari a 1,6 miliardi di dollari) di fatto congelati. «Quando ho sentito la notizia ero davvero preoccupato: sono un genitore single e devo pagare l’affitto. Ora che hanno promesso di pagare, dovrebbero pagare rapidamente. Lavoro sotto questo sole cocente per avere i soldi e non è affatto facile. Non credo che investirò di nuovo in un istituto finanziario», ha detto un cittadino ghanese alla BBC.
La banca centrale, Bank of Ghana, ha puntato il dito sulla cattiva gestione endemica in tutto il settore, ma molti sostengono che la colpa sia della stessa banca centrale, che non svolge efficacemente il proprio ruolo di supervisore. La maggior parte delle piccole imprese e degli imprenditori si affidano a queste istituzioni per i loro risparmi e prestiti commerciali.