Ghana, sospeso il parlamento a tempo indeterminato

di claudia

Giornata movimentata quella di ieri al Parlamento del Ghana, il cui presidente Alban Gabin si è trovato costretto a sospendere i lavori “a tempo indeterminato” in seguito alle scene caotiche e alle liti verificatesi nell’Aula della Camera bassa a causa di una diatriba su quale partito detenga la maggioranza parlamentare. La settimana scorsa infatti si è scoperto che quattro parlamentari avevano cambiato schieramento alle prossime elezioni, presentandosi per partiti diversi, cosa che li ha fatti decadere. Bagbin ha dichiarato i loro seggi vacanti. Lo riportano i media ghanesi.

Tuttavia la decisione di Bagbin è stata contestata in tribunale ma attualmente, fino al pronunciamento della Corte, il partito di opposizione National democratic congress (Ndc) è il partito di maggioranza. Venerdì scorso, il Nuovo partito patriottico (Npp) del presidente Nana Akufo-Addo ha presentato un ricorso ala Corte suprema per chiedere se il presidente avesse correttamente interpretato la Costituzione e i giudici hanno sospeso i seggi vacanti fino a quando la decisione del tribunale non sarà presa, anche se non sono state date delle tempistiche su questo aspetto.

Questa situazione ha scaldato gli animi e ieri, in occasione della prima seduta parlamentare dopo la direttiva della Corte suprema, sia i parlamentari di opposizione che di maggioranza hanno cercato di occupare i seggi riservati all’Npp. I parlamentari dell’Npp hanno quindi abbandonato l’Aula e, in quello stesso momento, i deputati dell’Ndp hanno iniziato cori di festa e marce in aula.

La sospensione dei lavori a tempo indeterminato ha implicazioni significative: il governo non potrà ottenere l’approvazione parlamentare per finanziamenti e leggi importanti, cosa che potrebbe influenzare il modo in cui il Paese verrà amministrato nel prossimo anno e che, in vista delle elezioni, potrebbe rappresentare un problema per entrambi gli schieramenti. Il Ghana ha la reputazione di essere una delle democrazie più stabili dell’Africa, ma i risultati delle elezioni parlamentari e presidenziali saranno molto ravvicinati e questo potrebbe causare tensioni. 

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