Il cantante Stevie Wonder è diventato cittadino ghanese lunedì, nel giorno del suo 74° compleanno. La cittadinanza del Ghana gli è stata concessa dal presidente della nazione africana, Nana Akufo-Addo.
Per l’occasione, si è tenuta anche una breve cerimonia ad Accra durante la quale Akufo-Addo ha consegnato a Wonder un certificato. L’amministrazione ghanese ha regalato al cantante una torta di compleanno con una bandiera ghanese sopra. Wonder ha detto alla Bbc che ottenere la nazionalità ghanese nel giorno del suo compleanno è stata una “cosa sorprendente”. Wonder era accompagnato dalla sua famiglia e indossava una sciarpa in kente, il tessuto dei re tradizionale del Ghana.
Stevie Wonder è nato e cresciuto nello stato americano del Michigan, ma ha da tempo un’affinità con il Ghana: nel 1975, con una serie di album di successo alle spalle, Wonder espresse apertamente il desiderio di lasciare la musica e trasferirsi in Ghana, citando la voglia di ricercare il proprio lignaggio ancestrale. Tuttavia, Wonder continuò a cantare e rimase negli Stati Uniti. Negli anni Novanta tuttavia è stato headliner di un festival musicale ghanese e, in quell’occasione, disse che avrebbe voluto stabilirsi in Ghana. Anni dopo, durante un viaggio in Ghana, Wonder ha scritto l’intero suo album Conversation Peace e in un’intervista di appena tre anni fa ha detto che si sarebbe trasferito in Ghana per sfuggire all’ingiustizia razziale negli Stati Uniti.
Negli anni Novanta Wonder ha anche conosciuto, divenendone amico, l’allora presidente Jerry Rawlings, “che mi permise di essere un copilota su un volo”, tra trasvolata sul Ghana da nord a sud: “È stato fantastico”.
Nel 2001, il Ghana è diventata la prima nazione del continente a concedere il diritto di soggiorno ai discendenti degli africani: gli africani della diaspora da allora possono vivere e lavorare in Ghana senza rinnovare il visto o il permesso di lavoro. Nel 2019 il governo di Accra ha lanciato l’iniziativa “anno del ritorno” per incoraggiare gli africani della diaspora a trasferirsi e tornare in Africa: oltre 300 afrodiscendenti hanno ottenuto così la cittadinanza.