Il responsabile del Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (Unfpa) a Gibuti, Aicha Djama e l’ambasciatore italiano in Etiopia e rappresentante a Gibuti, Agostino Palese, hanno firmato un accordo che sancisce l’avvio del programma di risposta alla violenza di genere. Il Governo Italiano, attraverso l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (Aics), concederà all’Unfpa 300.000 euro per contribuire alla riduzione della violenza di genere a Gibuti e in particolare all’interno della comunità di Balbalà. Il progetto mira a creare un centro multidimensionale per l’accesso a diversi servizi gratuiti (sanitari, supporto psicosociale, servizi legali e di polizia) per le vittime di violenza di genere nell’ospedale, che si trova in una delle zone più remote della capitale.
L’obiettivo è creare un sistema di supporto per le donne e le ragazze che hanno subito violenze di genere e consentire loro di accedere a un sistema organizzato che includa diversi attori istituzionali e sanitari e preveda anche un’assistenza legale. Il centro sarà il primo del Paese. Questa iniziativa si basa su uno storico sostegno della Cooperazione Italiana nei confronti dell’ospedale Cheiko, noto con il nome di Ospedale Italiano di Balbalà. Il presidio dispone oggi di competenze specialistiche, esperte e multidisciplinari, caratteristiche che lo hanno fatto diventare un ospedale generale.