Urne aperte domani, venerdì 9 aprile, a Gibuti per le elezioni presidenziali che vedono il capo di Stato uscente, Ismail Omar Guelleh, correre per un quinto mandato contro un solo sfidante, l’indipendente Zakaria Ismail Farah. L’opposizione ha annunciato che boicotterà il voto, sostenendo che le consultazioni non saranno né libere né trasparenti.
Ex agente dell’intelligence, uomo delle forze di sicurezza, quindi capo di gabinetto dell’ex presidente Hassan Gouled, Guelleh, 73 anni, è arrivato alla massima carica del piccolo Stato del Corno d’Africa nel 1999. Rieletto nel 2016, nella campagna elettorale per il voto di venerdì, il presidente uscente ha enfatizzato l’importanza di dare continuità ai progetti di sviluppo portati avanti dal suo governo.
Il suo sfidante, Zakaria Ismael Farah, è totalmente sconosciuto all’opinione pubblica. È apparso per la prima volta sulla scena politica lo scorso gennaio, quando ha annunciato la propria candidatura sui social media. E’ un uomo di affari di 57 anni, senza alcun sostegno politico, ma ritenuto vicino all’entourage del presidente, tanto che il leader dell’opposizione, Abdourahman Mohamed Guelleh, ha dichiarato: “Queste elezioni somigliano a una riunione di famiglia”.
Con l’opposizione assente, le elezioni del 9 aprile potrebbero quindi rivelarsi un plebiscito per Guelleh, soprattutto perché potrebbe essere il suo ultimo mandato in caso di rielezione. La Costituzione gibutina, modificata nel 2010, prevede infatti il limite di 75 anni per i candidati alla presidenza. Resterà da vedere quale sarà l’affluenza alle urne in questo piccolo Paese che, rispetto alle crisi che affliggono la regione, dall’Etiopia alla Somalia allo Yemen, appare un’isola di stabilità. E la cui posizione strategica all’ingresso dello stretto di Bab-el-Mandeb, che collega il Mar Rosso con il Golfo di Aden e l’Oceano Indiano, ne ha fatto un alleato strategico dei partner internazionali, dalla Cina agli Stati Uniti, che qui hanno le loro basi militari.
Dal punto di vista economico, nonostante la pandemia di covid-19, le stime di crescita per il 2021 oscillano tra l’1 e il 3 per cento. Tuttavia, Gibuti rimane alle 166esima posizione, su 189 paesi, dell’indice di sviluppo umano dell’Onu.
(Cèline Camoin)