di Valentina Milani
I danni in Africa degli oltre 1,5 gradi di riscaldamento globale saranno molto pesanti. A lanciare l’allarme è stato il Gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici (Ipcc) in un rapporto.
L’Africa è a rischio di una diffusa perdita di biodiversità. Al di sopra di un grado e mezzo di riscaldamento globale, la metà di tutte le specie perderà il 30 per cento del suo numero o del suo habitat. Sopra i due gradi, dal 7 per cento al 18 per cento delle specie e il 90 per cento dei coralli africani si estingueranno, avverte il Gruppo.
Anche la nutrizione umana è minacciata dalla siccità, con la riduzione dei raccolti, per esempio del mais. La riduzione della pescosità di un oceano più caldo porterà, inoltre, a carenze di ferro e vitamine per milioni di persone nel continente. Tra le altre conseguenze del riscaldamento globale, Ipcc sottolinea la maggiore trasmissibilità di malattie come la malaria, oltre che l’aumento del livello dell’acqua nelle città costiere che provocherà inondazioni e disastri.
“Tutte queste perturbazioni porteranno a un’ulteriore migrazione interna al continente, fino a 90 milioni di sfollati, due terzi dei quali saranno in Africa occidentale se si raggiungeranno altri 2,5 gradi di temperatura”, si legge nel rapporto.
Secondo il team di ricerca è quindi necessario costruire barriere contro l’erosione costiera, istituire servizi di allerta meteo più precisi e mirati per guidare le popolazioni e le attività, e preservare le foreste. Gli agricoltori dovranno quindi diversificare le loro attività per sopravvivere e gli Stati africani, secondo Ipcc, devono pianificare e finanziare tutti questi adattamenti.
Il finanziamento, sottolineano gli esperti del Gruppo, è il principale ostacolo alla realizzazione dei progetti. “Tuttavia, più aspettiamo, più l’adattamento sarà costoso per l’Africa. Le economie africane perderanno fino al 20 per cento della loro crescita entro la fine del secolo se le temperature globali aumenteranno di due gradi”, viene precisato nel report.
