Occhi puntati sulle elezioni in Nigeria, gigante fragile dell’Africa

di claudia

di Enrico Casale e Valentina Milani

Domani, 25 febbraio, circa 94 milioni di elettori sono chiamati al voto per scegliere i vertici del Paese più popoloso dell’Africa con una delle economie più forti del continente. I candidati presidenziali che si contendono la vittoria sono Bola Ahmed Tinubu, Atiku Abubakar e Peter Obi. Preoccupa la sicurezza durante le elezioni, alla luce della tensione che si respira in questi giorni di protesta, per la scarsità di benzina in alcune zone del Paese e per la mancanza di banconote.

Chiusi i comizi elettorali, i candidati alla presidenza e al parlamento nazionale della Nigeria attendono l’apertura dei seggi elettorali prevista per il 25 febbraio. I candidati presidenziali con le maggiori chances di vittoria sono tre: Bola Ahmed Tinubu, portabandiera dell’All Progressive Congress (Apc) formazione al governo, ha chiuso la sua campagna con un grande comizio a Lagos. “Sono consapevole delle sofferenze dei nigeriani e vi porterò la gioia”, ha promesso Tinubu sabato scorso a Maiduguri, nel nord-est del Paese, una promessa che ha ripetuto anche ieri nella capitale economica del Paese. I suoi principali sfidanti sono Atiku Abubakar del Partito Democratico del Popolo (Pdp) e Peter Obi del Partito Laburista. Anche loro hanno concluso i comizi con la promessa di ricostruire il Paese, affrontare l’insicurezza, guidare l’economia con la partecipazione dei privati e ripristinare la pace e l’unità.

Bola Ahmed Tinubu

“Ripristinerò la pace e l’unità nel Paese. Affronterò l’insicurezza e riporterò la sanità nella nostra economia”, ha detto Abubakar, 76 anni, nel nord-est di Yola, sua città natale, concludendo la sua campagna presidenziale in vista del voto di sabato. Obi ha, da parte sua, assicurato in diversi comizi elettorali in tutto il Paese l’impegno per la creazione di posti di lavoro e l’inclusione dei privati nei processi economici.

Oltre ai tre candidati principali, che hanno attraversato i 36 Stati del Paese per raccogliere voti, gli altri contendenti alle presidenziali hanno condotto le loro campagne attraverso incontri con gruppi ad Abuja, la capitale del Paese, e attraverso le piattaforme dei social media.

Circa 94 milioni di elettori dovrebbero votare, secondo la Commissione elettorale nazionale indipendente (Inec), per scegliere i vertici del Paese più popoloso dell’Africa con una delle economie più forti del continente (anche grazie alle grandi riserve petrolifere). I nigeriani si dicono però preoccupati per la sicurezza durante le elezioni, a causa delle proteste per la scarsità di benzina in alcune zone del Paese e per la mancanza di banconote. Proprio sotto questo ultimo aspetto, sono diventati sedici gli Stati nigeriani che hanno chiesto alla Corte Suprema di costringere la Banca centrale a prorogare di sei mesi l’uso delle vecchie banconote, il cui ritiro dalla circolazione ha causato carenza di contanti e irritato i cittadini in vista delle elezioni del fine settimana.

Atiku Abubakar

In un Paese in cui la maggior parte delle persone si affida al contante, la carenza di banconote in naira ha creato non pochi problemi con dimostranti che hanno attaccato le banche e bruciato i bancomat. Il governo del presidente Muhammadu Buhari ha difeso il piano della Banca centrale di ritirare le vecchie banconote da 1.000 (2,17 dollari), 500 e 200 naira per far posto alle nuove banconote, affermando che ciò avrebbe frenato il riciclaggio di denaro e i rapimenti a scopo di riscatto, oltre a offrire maggiore trasparenza nelle transazioni finanziarie. Ma la mossa ha causato spaccature all’interno del partito di governo All Progressives Congress (Apc) a pochi giorni dalle elezioni generali.

Sul fronte della sicurezza, 910.973 agenti di polizia sono stati dispiegati in varie zone della Nigeria, ha dichiarato Usman Alkali Baba, comandante della polizia nigeriana. Ha detto che la polizia scorterà il materiale elettorale e garantirà la sicurezza nelle cabine elettorali. Il Commonwealth ha inviato un gruppo di osservatori elettorali guidati dall’ex presidente sudafricano Thabo Mbeki per monitorare le operazioni di voto. La missione di osservazione dell’Unione Africana (Ua) in Nigeria ha dichiarato di essere sul posto per sostenere il Paese “in un’elezione pacifica, credibile e trasparente” esortando i nigeriani a “rimanere fedeli alla democrazia”. A esprimersi a riguardo è stato il capo della missione, Uhuru Kenyatta, nel corso dell’incontro con il ministro degli Affari Esteri della Nigeria, Geoffrey Onyeama, ad Abuja, in vista delle elezioni generali di sabato.

Peter Obi

Kenyatta, ex presidente del Kenya, ha affermato che gli occhi del mondo e dell’Africa sono puntati sulla Nigeria. “Siamo qui per lavorare insieme a voi come membri del team di osservatori dell’Unione Africana per le prossime elezioni presidenziali, dell’Assemblea nazionale, del Governatorato e dell’Assemblea statale – ha detto -. Siamo qui come membri, fratelli e sorelle”.

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