Sono pari a 735 milioni di dollari i fondi stanziati dal governo dell’Uganda per promuovere e insegnare il Kiswahili in tutto il Paese.
L’iniziativa di insegnare la lingua più diffusa dell’Africa, con oltre 200 milioni di parlanti, mira a favorire l’integrazione regionale. La maggior parte dei parlanti di Kiswahili – ricorda in un suo articolo Semafor Africa – è concentrata nell’Africa orientale, in particolare in Tanzania e Kenya. È parlato in misura minore in Uganda e nella Repubblica Democratica del Congo.
Il nuovo impegno del governo ugandese prevede l’insegnamento della lingua a dipendenti pubblici, tra cui medici, lavoratori di frontiera, infermieri, giudici e ministri del governo.
Il governo ugandese ha adottato il Kiswahili come lingua ufficiale nel 2022 e ha ordinato che diventi una materia obbligatoria nelle scuole primarie e secondarie. Tuttavia, attualmente è insegnato solo in poche scuole secondarie in Uganda.
Secondo le Nazioni Unite, il kiswahili ha le sue origini in Africa orientale e i parlanti swahili sono diffusi in più di 14 paesi: Tanzania, Kenya, Uganda, Ruanda, Burundi, Repubblica Democratica del Congo (Rdc), Sud Sudan, Somalia, Mozambico, Malawi, Zambia, Isole Comore e fino all’Oman e allo Yemen in Medio Oriente.
Alcuni paesi dell’Africa meridionale, come il Sud Africa e il Botswana, lo hanno introdotto nelle scuole mentre la Namibia e altri stanno valutando di farlo.
Il kiswahili è stato traslitterato per la prima volta dai padri comboniani italofoni missionari in Africa orientale ed è quindi, per chi parla e legge la lingua italiana, piuttosto semplice da imparare, anche perché la scrittura in kiswahili ricalca proprio la pronuncia della lingua stessa, esattamente come l’italiano.