di Claudia Volonterio
Lo stigma delle mestruazioni è una realtà che coinvolge ancora oggi diversi Paesi del continente, soprattutto dell’Africa subsahariana. Nelle zone più povere le ragazze spesso non hanno accesso agli assorbenti e vivono il ciclo mestruale con un senso di vergogna tale da portare molte di loro a rinunciare alla scuola per questo.
Lo Zambia è attualmente l’unico Paese dove le donne hanno la possibilità di usufruire di due giorni di congedo mestruale, al quale si è aggiunto il recente caso di un’azienda in Nigeria che lo ha concesso alle sue dipendenti. Spesso gli assorbenti costano troppo e questo non fa che peggiorare la situazione. Oggi però le donne cominciano a farsi sentire e a schierarsi per far valere i propri diritti, come ci dimostra il recente caso del Kenya, dove una senatrice ha fatto un gesto “rivoluzionario” per sensibilizzare sul tabù del ciclo mestruale e la necessità di abbassare il prezzo degli assorbenti o renderli gratuiti per salvaguardare la salute, non solo fisica, delle ragazze e delle donne.
Gloria Orwoba, 48 anni, è la senatrice kenyana che ha sollevato diversi malumori e critiche per essersi presentata in Parlamento con i pantaloni del completo macchiati di rosso. Non è chiaro né importante se si sia trattato di reale sangue mestruale o di una macchia fatta di proposito, in ogni caso volontaria è stata la scelta di entrare e lavorare. “Dal momento che mi schiero sempre contro la vergogna delle mestruazioni, ho pensato che avrei dovuto andare avanti e parlare”, ha spiegato alla Bbc la senatrice, protagonista di una misura parlamentare che chiede di distribuire in forma gratuita gli assorbenti nelle scuole, misura già prevista nel 2017, ma che non ha avuto secondo il Guardian un’attuazione capillare nel Paese.
Attualmente i prezzi sono balzati in avanti anche a causa dell’inflazione, portando nuovamente al centro dell’attenzione un problema su cui il governo si era posto positivamente nel 2004, con la decisione di esentare gli assorbenti dall’IVA, come riporta il sito di informazione Star.
Per questa scelta “d’abito” Orwoba ha ricevuto una pioggia di critiche, non solo da parte dei colleghi uomini ed è stata invitata ad allontanarsi e ripresentarsi in altra uniforme. Dopo aver lasciato l’edificio del senato, la signora Orowba non si è cambiata. Ha invece parlato con i media e ha visitato una scuola di Nairobi, per distribuire assorbenti gratuiti. La battaglia portata avanti dalla senatrice rispecchia un problema che ha risvolti non solo sanitari, ma anche psicologici e sociali sulle donne, specialmente le più giovani, in Kenya e in altri Paesi. Non solo l’assenteismo scolastico, ma anche risvolti più gravi, come riporta un’inchiesta del 2019 condotta dal Guardian sul caso di suicidio di una ragazzina di Kabiangek, in Kenya, che si è tolta vita dopo che un insegnante l’ha messa in imbarazzo per aver avuto il ciclo in classe.
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