Il colpo di Stato militare avvenuto ieri in Niger è risultato di contrasti interni allo stesso regime, in cui il presidente Mohamed Bazoum (foto di apertura) stava progressivamente cercando di affermarsi, procedendo a cambiamenti nella recedente élite, soprattutto militare, legata al suo predecessore, Mahamadou Issoufou. Gira anche voce – ma non è chiaro se attendibili – che Issoufou non sarebbe estraneo a quanto accaduto ieri nei corridoi del Palazzo, ovvero l’ammutinamento contro Mohamed Bazoum alla Presidenza della Repubblica.
È una analisi che esclude anche una possibile “mano russa” in chiave anti-francese dietro questo golpe, quella che ci fornisce Zama Allah Mamane Boubacar, presidente dell’associazione culturale nigerina Culture-Arts Rumbu, all’indomani degli avvenimenti che hanno sconvolto il corso delle cose a Niamey.
Boubacar non ritiene che il colpo di Stato sia stato una sorpresa, perché l’elezione del delfino di Issoufou Bazoum nel 2021 era stata contestata da una parte dell’opposizione e dell’opinione pubblica, convinte che in molte aree remote del Niger l’opposizione è stata priva di accesso. Precedenti tentativi di colpi di Stato si erano già verificati, mentre uno dei massimi esponenti dell’opposizione, Hama Amadou, era stato sporcato da una vicenda giudiziaria che lo ha espulso dalla scena politica.
Le prossime ore sono attese tra dubbi e ansia. “Si parla anche di golpe nel golpe, ovvero di disaccordi gli istigatori di questo golpe nella Guardia presidenziale, e altri leader militari. Non sappiamo chi renderà il potere, e come saranno accolti dalla popolazione, non abbiamo alcuna garanzia di come verrà gestito il Paese dora in poi. Potrebbe essere peggio”, aggiunge il nostro interlocutore, che condanna il golpe.
Ieri, si è formata una manifestazione spontanea a sostegno di Bazoum, ma è stata presto dispersa da spari della guardia presidenziale. “Il presidente è amato, ma è odiato il suo movimento (il Pnds Tarraya, Ndr) e il lascito di dirigenti disonesti e corrotti. Bazoum ha cercato di fare piazza pulita, ma non ci è riuscito fino in fondo. Esistono divisioni interne al partito”, afferma il nostro interlocutore, che cita anche ambizioni presidenziali future del figlio dell’ex presidente Issoufou, l’attuale ministro del Petrolio, Sani Issoufou Mahamadou, detto Abba.
Intanto, il ministro degli Esteri Hassoumi Massoudou, sulla piattaforma X (ex Twitter) si è autoproclamato capo di Stato ad interim e ha lanciato un appello “ a tutti i democratici” a far fallire il golpe. “Siamo le autorità legali di questi Paese, l’unico modo di accedere al potere sono le elezioni”, ha detto ad Rfi. Sostiene che il colpo di Stato non è compiuto e che il presidente Bazoum rimane il legittimo presidente.
Foto di apertura: Afp