Sale la tensione tra Etiopia ed Egitto. Al centro della disputa c’è sempre la Grande diga del millennio, mega sbarramento che Addis Abeba sta costruendo sul Nilo Azzurro. Il ministero degli Esteri egiziano ha dichiarato ieri che “tutte le opzioni sono aperte” sul dossier della Gerd, facendo intendere che Il Cairo potrebbe anche ricorrere alla forza.
Dall’Etiopia è arrivata una dura reazione. Il ministero degli Affari Esteri di Addis Abeba ha dichiarato in una nota resa nota oggi che tale minaccia costituisce “una flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite e dell’Atto costitutivo dell’Unione africana”. E ha aggiunto che ciò rappresenta anche una chiara violazione dell’accordo sulla dichiarazione di principi sulla Gerd firmato il 23 marzo 2015 da Etiopia, Egitto e Sudan. Nella nota si invita l’Egitto a cessare con queste dichiarazioni “insensibili e illegali”.
Sempre nella nota si sottolinea che “se affrontata in buona fede e nel pieno rispetto dei principi del diritto internazionale, una soluzione amichevole tra i tre Paesi (Egitto, Sudan ed Etiopia, ndr) è a portata di mano grazie ai negoziati portati avanti dall’Unione africana”.
“Ancora una volta – conclude il documento -, l’Etiopia ribadisce i suoi appelli alle parti affinché coinvolgano nuovamente l’Unione africana e raggiungano una soluzione negoziata. Da parte sua, l’Etiopia rimane impegnata per una soluzione vantaggiosa per tutti di questa questione”.