Guerra e droga, in Somalia è emergenza salute mentale

di claudia

di Enrico Casale

Il 90% dei somali soffre di problemi di salute mentale e non riceve l’aiuto di cui ha bisogno. Oltre 30 anni di conflitto armato, combinati con ripetuti disastri naturali e l’uso diffuso di qat (foglie stupefacenti) hanno portato a tassi elevati di depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico tra la popolazione. A sostenerlo, secondo quanto riporta hiiraan.com, il rapporto Mental Health Problems in Somalia After Decades of Humanitarian Crises, elaborato da Yahye Mohamed, Charline Becker e il loro team, rivela che l’infrastruttura per la salute mentale della nazione è criticamente sottodimensionata: con una popolazione di oltre 16 milioni, la Somalia ha solo sei psichiatri e 25 psicologi.

Questa carenza di professionisti lascia la maggior parte della popolazione senza accesso all’assistenza sanitaria mentale essenziale, costringendo molti a rivolgersi ai guaritori tradizionali, che spesso attribuiscono le malattie mentali a cause spirituali, come la possessione da parte di jinn (spiriti) o magia nera, ritardando l’intervento medico necessario. Questi guaritori, sebbene rispettati, di solito non hanno la formazione necessaria per gestire complessi disturbi della salute mentale.

Lo studio esamina anche come lo stigma culturale che circonda la salute mentale rimanga uno dei maggiori ostacoli al trattamento. Molti somali vedono la malattia mentale attraverso la lente della spiritualità, credendo che condizioni come depressione, schizofrenia, disturbo bipolare o psicosi siano causate da jinn o magia nera. Questa percezione culturale ritarda notevolmente le cure, con un tempo medio per cercare aiuto professionale di oltre tre anni. Di conseguenza, coloro che cercano aiuto spesso arrivano alle strutture sanitarie in gravi stati psicologici.

qat
qat (foglie stupefacenti)

La cultura somala svolge un ruolo significativo nel modo in cui la salute mentale viene percepita e trattata in Somalia. In una società in cui la resilienza è apprezzata, in particolare tra gli uomini, ammettere di avere una malattia mentale è visto come un segno di debolezza. Il costo psicologico del conflitto in Somalia è immenso. In città come Mogadiscio, dove esplosioni e scontri armati sono comuni, il trauma della violenza quotidiana è palpabile. Un funzionario della sanità pubblica ha osservato: “Le persone vivono sotto stress costante e temono per la propria sicurezza. Il livello di trauma in questo paese è sbalorditivo”. Il rapporto evidenzia anche la dipendenza da qat come uno dei principali fattori scatenanti dei disturbi mentali. Il consumo di qat, diffuso in Somalia, è stato collegato alla psicosi e aggrava le condizioni mentali esistenti. Gli ospedali di Mogadiscio segnalano che il 94% dei loro pazienti con problemi di salute mentale soffre di disturbi correlati all’abuso di sostanze, principalmente a causa dell’uso di khat.

Gli esperti di salute mentale coinvolti nello studio hanno chiesto riforme immediate per affrontare la crisi. “La mancanza di professionisti qualificati e lo stigma diffuso che circonda i problemi di salute mentale stanno frenando gli sforzi per affrontare questo problema crescente”, ha affermato uno psichiatra. Ha sottolineato la necessità di un cambiamento culturale e di maggiori risorse per garantire che l’assistenza sanitaria mentale diventi accessibile a tutti i somali. Il rapporto sostiene anche campagne di educazione pubblica per ridurre lo stigma e incoraggiare un intervento precoce. Un altro esperto ha sottolineato: “Senza un cambiamento nel modo in cui viene percepita la salute mentale, continueremo a vedere le persone soffrire in silenzio, senza cure e senza diagnosi”.

Per combattere questa crisi crescente, il rapporto raccomanda di integrare i servizi di salute mentale nel sistema sanitario primario della Somalia. Attualmente, questi servizi sono disponibili solo in alcune regioni, lasciando molte comunità senza un accesso adeguato alle cure. Il rapporto evidenzia un’iniziativa promettente in Somaliland, dove una “tassa sul peccato” sul khat ha raccolto 2 milioni di dollari nel 2022 per finanziare i servizi di salute mentale. L’espansione di tali iniziative in tutto il paese potrebbe fornire la spinta finanziaria necessaria al sistema sanitario sottofinanziato della Somalia.

Lo studio suggerisce anche campagne di educazione pubblica volte a ridurre lo stigma e a incoraggiare un maggior numero di somali a cercare assistenza professionale per la salute mentale.

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