Arriva una prima minaccia di sanzioni europee nei confronti del Ruanda per il suo sostegno al gruppo ribelle M23 attivo nella vicina Repubblica Democratica del Congo e la presenza delle proprie truppe nell’est congolese. Nel frattempo, è giunto a Kinshasa il procuratore della Corte penale internazionale (Cpi) Karim Khan per una serie di incontri destinati a indagare sui crimini commessi nell’est del paese.
“Le consultazioni sulle questioni di difesa con il Ruanda sono state sospese. Esiste anche una decisione politica sull’applicazione delle sanzioni, a seconda dell’evoluzione della situazione sul campo. Abbiamo chiesto al Ruanda di ritirare le sue truppe dal territorio della Rdc”, ha detto l’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Kaja Kallas, ieri al termine del Consiglio Affari esteri dell’Ue
L’Ue prevede inoltre di riconsiderare il memorandum d’intesa sulle materie prime essenziali con il Ruanda.
Un Paese, il Lussemburgo, ha posto un freno, chiedendo di aspettare la riunione ministeriale congiunta del 28 febbraio tra la Comunità dell’Africa Australe e la Comunità dell’Africa orientale.
È la prima volta dallo scoppio del conflitto che l’Ue prende una posizione all’unisono. Il Belgio, nei giorni scorsi, ha sospeso la cooperazione militare con Kigali.